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Romani qual gente queste regioni nudrivano. Nobilissimi i Frentani (35), si erano resi chiari per coraggio e per vaiar militare (36) e più per incapacità a mancar di fede ¦verso i confederati (£7) ; laonde desiderabile esser dovea pei Romani far secoloio alleanza. À chiederla certo non si abbassavano i discendenti di Romolo, ma non sarebbero stati in forse neppur un momento per concederla quando i Fren-tani l'avessero loro domaudata. Avvenne in quei tempi che i Romani trionfarono degli Equi , e quasi del tutto li distruggessero. Si formidabile esempio spinse i Manu co» ni , i Marsi , i Pel igni ed i Frentaui a chieder pace , amicizia ai Romani, i quali negli anni 449 di Roma accolsero i nostri popoli in confederazione e come socii (38), ma però in quella spccie di confederazione che equa dice vasi, per la quale noi non restammo minimamente pregiudicati nella libertà, nelle leggi e ne1 magistrati : soltanto eravamo tenuti al peso di alcuni sussidii nelle guerre (39).
Meglio stato sarebbe che i popoli nostri e'I romano non si fossero giammai cotanto avvicinati ; che ne quelli sofferto avrebbero immensi disastri per sostener Roma; ne questa sacrificato avrebbe tante vite di suoi cittadini e parte di sua rinomanza alle giuste pretese degli alleati. Per non dilungarmi in avvenimenti abbastanza conosciuti cennerò di passaggio che i Frentani sacrosantamente a'doveri di confederati adempirono: noi li vediamo battagliare a prò di Roma primiera^ mente, correndo gli anni 470 a 476 di (4°)i ne^a guer-ra con tra i Tarentini e centra Pirro re dell'Epiro, che in soccorso de' Tarentini era venuto. Fu in questa guerra che più memorando si rese V indomito coraggio de' nostri per queir Ossidio ovvero Oplaco capo di squadra e Frentano, di cui le città nostre si disputano la cittadinanza. Egli addocchiò Pirro, e lasciati i suoi si spinse solo sul suo cavallo contro del re. La sua lancia però trapassò non il petto ma il cavallo di Pirro. Le spade , che difendevano Pirro , d«edero morte al Frentano (^.1). Tornarono in carneo a favor di Roma i Frentani nastri per la guerra gallica-cisalpina, che ferveva negli anni di Roma 5a8 (4*); e finalmente negli anni di Roma 546 per la guerra contra Annibale (43).
Sin qui piuna storica ragione esclude Istonio dalla massa de fatti , che la intera Frentana regione riguardano : anche gl'Istoniesi doverono partecipare negli elogii di Cicerone, di Strabone, di Silio Italico; auch'essi godere della indipendenza, farsi confederati di Roma e per lei tre volte guerreggiare : un marmo letterato ( fecr. 11 ), che nel quinto consolato di Fabio Massimo fu inciso, cioè nel tempo della cennata guerra