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Storia di Vasto. Città in Apruzzo Citeriore

Luigi Marchesani
Da Torchi dell'Osservatore Medico Napoli, 1838, pagine 364

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a cura di Federico Adamoli

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   nerale e speciale a prò di Bucchianico ; e d'altronde obbli-gavasi questa università d'innalzare i vessilli di Ladislao (76).
   Spesseggiavano le rivoluzioni del regno sotto Giovanna a .a: stava contro di lei per Alfonso di Aragona il vaio* toso Giacomo Caldora discendente di Raimondo. Stolto consiglio mosse la regia nostra terra a chieder protezione ^avverso le,rivolte da Giacomo , il quale penetrato appena dentro il recinto di Vasto, nel spiegò il carattere non
   di difensore ma di padrone (3,77). Sforza, capitano di Giovanna a.a, ritolse a Caldora con poca fatica nel i4^3r questa città (78), la quale nell'anno seguente fu renduta a Giacomo, eh' era passato al partito della regina (79). Trasmise •Giacomo l'usurpato dominio al figlio Antonio nel 14^9» Fu costume de' Caldora abbandonare il più debol partito onde addirsi al'più forte: per tal genere di colpa Alfonso I. di Aragona.nei 144*-destituì Antonio dal dominio di Vasto, ed a'io. Luglio dichiarando regia la terra di Vasto decretò che niiin Magnate o Barone tener potesse in quella e nel distretto di lei , beni stabili sotto qualunque titolo ; confermò le immunità, franchigie, eccezioni, libertà, concessioni e quanti altri privilegii conceduti le aveano i re e le regine di Napoli, e soggiunse che si rendessero alla università ed a' cittadini i beni stabili tolti loro ingiustamente (80). Brevissima però fu la novella demanial condizione, poiché egli medesimo donò Vasto ad Innico di Guevara in retribuzione de'se-gnalati servigli, che questi aveagli fatti (81); Innico ne godeva il possesso a di 28 Settembre i444 (8»). Al Guevara successe Innico d' Avalos nel 1460. Nel i463. Antonio Caldora, che militava per Giovanni d' Angiò contra Ferdinando I, tornò ad impadronirsi di Vasto (83). Ferdinando ven* ne di persona a riconquistare la terra: ei collocò le sue truppe verso la Cona di mezzo o S. Giacomo. I soldati di Caldora faceano dal Castello immenso danno co'cannoni alle regie truppe: l'assedio andava alla lunga: Ferrante chiamato altrove lanciò Giacomo Carafa al comando dell' armata. Intanto la fame aggravava il popolo di Vasto: segreti emissari istigavano i cittadini a prò del re : alfine eccitato a rivolta il popolo da'fratelli Tommaso , Pietro e Francesco de Sanctis, Antonio Caldora fu imprigionato e consegnato alle regie truppe, acuì le porte vennero dischiuse nel 1464 (84). Grato Ferdinando a' Vastesi rinnovò il diploma di Alfonso del perpetuo regio demanio, anzi divietò a qualsisia Barone o Signore il domicilio nella terra di Vasto (85). Fu pure vóto di effetti, almeno durevoli, il diplopia di Ferrante , poiché nel 147 u Pietro di Guevara stava nel jpossesso di Va-
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