Stai consultando: 'Storia di Vasto. Città in Apruzzo Citeriore ', Luigi Marchesani

   

Pagina (29/442)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (29/442)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Storia di Vasto. Città in Apruzzo Citeriore

Luigi Marchesani
Da Torchi dell'Osservatore Medico Napoli, 1838, pagine 364

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   sto (86). Mentre il dominio di lui durava, re Ferrante spinse lè sue armi avverso il Pontefice Sisto IV , il quale d'altra parte scorrer fece le Galere Veneziane per l'Adriatico : approdarono queste nel porto di Vasto e lo saccheggiarono nell'anno i/fòi (87). Ascritto indi il Guevarà alla memoranda congiura de' Baroni contra il medesimo re Ferdinando I, riportonne in pena nel i485. la perdita di Vasto (88), che per la quarta volta fu registrato fra le regie terre. Padrona di se stessa ella era nel i4<)3 , perchè suddita immediatamente del Monarca: difatti in nome non già di un Feudatario, ma della Università fu bandito a .di i3 Marzo i^tfit il divieto di potersi praticare con Valerio e Nicola Cfcllitto e con Pietro Francisco venuti da Napoli, sotto pena di quattro tratte di corda (3) ; e furono altresì in quell' amno affisse le regie armi, rilevate in pietre , a' nostri bastioni, delle quali una col i4<)3. ravvisasi tuttavia distintissima ed intatta nel bastione di S. Spirito: che «e altre prove si pretendano, noi l'esibirèmo nella infeudazione, cui fece Ferdinando 2'.° della règia 'nòstra terra a prò di Rodericod'Avalosnel 1496(89). La fortuna sembrava proteggere Vasto, poiché per esser morto Hoderico senza eredi e prima d'immettersi nel possesso della terra , ella non uscì dal regio demanio; ma il re Federigo di Aragona, ricevuto avendo nelle angustie della guerra e della perfidia , molti singolari servigli dal valoroso Inni-co a.0 d'Avalos, rimunerò questo prode col titolo di Marchese del Vasto nel 1497 (90). La Università nostra fortemente spiaciuta che tanto di leggieri la giustizia e i rinnovati privilegi*! suoi venissero conculcati, reclamò , mostrò documenti, rammentò la fedeltà invariabile, e serrò le porte al novello feudatario. Tutto però fu vano; Federico apparve di persona a Vasto: l'autorevol presenza del Sovrano e'1 lampeggiare delle sue spade ne imposero sì che nei i499* !a Uni-Tersità videsi astretta a tacersi, ad obbedire, e ad accettare indulto dell'atto di ribellione sostenuta per due anni (91)* Lungamente e senza interruzione questa nostra terra stette in poter della Casa d'Avalos. Successero nel feudal diritto d'innlco gl'illustri Alfonso, il qual s'intitolava a.°. Marchese di Vasto, Francesco Ferrante, ed Alfonso 2.0. Memorabile per gli Annali della patria nostra è il i5$o , in cui la inflessibile giustizia dei gran Sisto V. -avendo spaventati e fugati dallo Stato di Roma i tanti malvagi germogliati sotto la eccessiva clemenza di Gregorio XIII , sboccarono quei fuorusciti nel regno ad accrescer lo sciame de'masnadieri qui creati da' tristi tempi ; dalla qual perduta gente il regno si desolava. Nella notte dei dì 14. Giugno 1590. bcii seicento e più
   L