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furono i frammenti di scelti marmi, di colonne e di peri-stilii , i quali da quel suolo nel passato secolo si trassero (5, 102). Colà dappresso scavandosi si ebbero una %pedaglia con la effigie di Giove Ammone , e pezzi ben grossi di colonne di granito orientale, in uno degnali stavano scolpite le parola Costanzo Imperatore; altro pezzo, bianco e nero, con la circonferenza di sette palmi, fu collocato nella piazza del bando, ove più non si vede. Ci duole assai che questi e mille altri antichi oggetti, perchè non riuniti in museo, non si ritrovino: però saranno motivo di gioja pe' futuri anti-quarii , i quali , al restaurarsi del fabbricato di Vasto ^ li rinverranno nelle riempiture delle muraglie-
Un altro Giove e fu il Dolichenio si venerò in Istonios forse' l'onorarono di sola statua. In vero nel 1819. formandosi cloaca presso la casa del Dott. Pietro Muzii, si trasse dal ter*» reno base marmorea semicilindrica, alta palmi tre e mezzo , col diametro di un palmo: eravi sopra la incavatura per inca-* strarvi statua o altro. Ella è conservata nella Casa comunale. A Giove ottimo massimo Dolichenio per la salute del-l'Imperatore posero questo sacro monimento: lo dicela iscri*-zione, che vi è scolpita (Iscr. 4)« Gli autori di tal voto, l'Imperatore, pe'l quale fu fatto , c'1 motivo , onde s' indirizzò a Giove Dolichenio piuttosto che ad altro Giove,sono ignotissimi. Non rara, ma neppure ovvia è la dedicazione a Giove Dolichenio. Fra le iscrizioni raccolte dal Muratori ve n'à una molto simile alla nostra: vi si legge concepito il voto a prò della salute dell'Imperatore Cesare M. Aurelio Severo Alessandro Pio Fe«-lice Augusto (io3). In Marsiglia fu trovata statua di marmo rappresentante un guerriero col casco in testa, con corazza ed armato di spada. Ella era in piedi sulla groppa di un toro \ un'aquila stava sul toro, Leggevasi al basso della statua essersi consacrato il monimento al Dio Dolichenio da Ottavio Paterno per ragion di salute (io4)* Avea questo Giove il suo maggior culto in Comagene di Siria , ove esisteva miniera di fèrro (io5).
Insuperbiremmo pel sublime Campidolio , in cui Giove stupido accoglieva adorazioni, se molte prove di sua esistenza in Istonio noi possedessimo ; ma l'edace tempo una appena ne à risparmiata ,. ed è la lapida , ove leggiamo ( Iscr. li ).che Fabio Massimo Consolo per la quinta volta , cioè negli anni 545. di Roma, restaurò il Campidolio. La iscrizione fu trovata in un gradino alla cappella del Santissimo di S. Pietro (106): oggi la miriamo collocata nel muro dell'atrio. È questa una delle iscrizioni lapidarie venute a giorno quando litigii caldissimi di maggiore antichità si sosteneano