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Storia di Vasto. Città in Apruzzo Citeriore

Luigi Marchesani
Da Torchi dell'Osservatore Medico Napoli, 1838, pagine 364

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a cura di Federico Adamoli

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   plebe) la stàtua pedestre, Fu disotterrata questa iscrizione nella strada dell'Annunziata piccola,, oggi di Giacomucci, nel secolo decimosesto, «e fa tuttora bella mostra di se a destra della porta grande di S. Giuseppe ^ nel largo della fonta» na. Il designatisi la nostra plebe con 1' epiteto di urbani, proprio a' soli abitanti di Roma, annunzia per lei un onore particolarissimo, e dà indizio che la città fu ampia e famosa per convenirle l'antonomasia del popolo di Roma (22)» IV (Iscr. 5) A Marco Bebio Svetrio Marcello Edile, Quatuor» viro , forse padre dell' ultimo menzionato Bebio, venne dedicata cosa, che non conosciamo. V (Iscr. ia) Marco Bebio Svetrio Marcello , che per comando della Dea tutelare fece o tempio o altare, è identico co'Bebii sinora menzionati, ovvero è altro soggetto ? VI A Quinto Bebio Silvano figlio di Quinto , della tribù Arnense , spettò 1' urna òmerai-ia* sulla quale la iscr. 20. era scolpita. Ei forse fu lo «10 dèi Flamine Beino» Pone cosi il Berti la discendenza de' nostri Bebii Arnensi : Q. Bebio ; Q. Bebio Silvano ; M. Bebio ; M. Bebio Marcello 1.*; M. Bebio Marcello (la).
   La gloria degli antenati io non appellava pel lustro della gente Pachia , della Stato ria e della Bebia , poiché sopravanzava all'uopo la sola grandezza de'lodati personaggi. Non cosi per altre genti istoqnesi : modestamente a mi unii a te -dagli epitaffii , il de Benedictis le sublima co' fasti consolari ccon Ustoria, ed'io lo imito. Furono adunque consolari (<28)
   La gente Didia, dal grembo di cui usci, negli anni 656 di Roma; Tito Didie domator di Tracia e terrore di Spagna. Ch'ella abitato avesse in Istonio è provato da due urne cinerarie: in una (Iscr. 4^) furono riposte le ossa dì Gap Di-dio Pudente, il quale visse anni 38; destinò l'altra (Iscr. 45) Evveno tanto a Sopa, serva di Didia Galla, vissuta per anni aa, e giorni 3o, sua benemerita conserva, quanto a se mede* «imo. Guidati i nostri maggiori da -caldo amore di patria collocarono l'urna di Sopa in tal guisa dentro un muro alla piazza della fontana che il lato inscrittosi mostri a'riguardanti*
   La gente Aurelia ricca di Consoli e chiara per l'impera tor filosofo M. Aurelio. In Istonio (Iscr. 34) ad Aurelia Lucidia Grata dolcissima adolescente, integerrima e venustissima il piucchè infelice padre Marco Aurelio Lucido , gli Dei Mani invocando , mesto diede sepoltura insperata da lui, che per ordine di natura dovea premorire, e gli ultimi doni, que' del rogo, largamente le apprestò.
   La gente Giulia distintissima per Ca,o Giulio Cesare , anche stette in Istonio : di fatti (Iscr. 44) Giulio Pudente racchiuse nell'urna le ceneri del piissimo fratello Tito Giu-
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