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Storia di Vasto. Città in Apruzzo Citeriore

Luigi Marchesani
Da Torchi dell'Osservatore Medico Napoli, 1838, pagine 364

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   CAP-IT OLO VI.
   Vescovado ed amministrazione spirituale.
   Opportunissimo argomento è questo per istimai*é quanto la nostra indipendenza dal nascente romano impero ci fu giovevole \ che arbitra di «e stessa la città d1 Istonio, potè, senza offesa de'Cesari ,.accogliere fra le mura gli Apostoli primieri del Cristianesimo , e già di buon' ora trarre profitto dal sacrifizio del Figliuol Dio. Forse .ei fu S. Pietro , che di Roma in Palestina andando, qui , come in città non soggetta a Roma e di gran conto, potette il primo abbattere gì' idoli del paganesimo , e '1 vessillo della redenzione collocare in mano di Vescovo da lui medesimo in questa città costituito. Incomincia così la storia della spirituale giurisdizione in Istonio, il quale mentre nello splendor temporale declinava, in quello della cattolica Chiesa assorgeva. Ma dove sono i monimenti della vescovile cattedra d' Istonio ? Più non ve n' à di chiari , di sicuri. Una breve lettera , 1' autorità de' glosatori, nn epitaffio e pochi generici argomenti le basi sono di nostra pretensione (5).
   È di Papa Gelasio la lettera (2*4)« Ei» che mori nel 497> scrissela al Vescovo Celestino. Per verità costui esser dovette Corepiscopo, ossia Ispettor di Provincia , a cui la visita delle chiese vacanti si affidava (225), imperciocché ninno fra i Vescovi d'Italia ebbe nome Celestino nel secolo quinto (226). Giova riprodurre qui e la lettera e la chiosa nella stessa loro lingua
   Gelasius Papa Coelestino episcopo. Presbiteri, Dia-coni et universi clerici Stomeniis civitatis peti torio nobis suggessere porrecto in ecclesia b. martyris EUuterij e-piscopi ( quae in supra dieta civitatis parochia proba tur esse constructa ) preshyterum, qui constilutus fuerat, de* Jecisse , atque in ejus locum Julianum diaconum ipsius ecclesiae prò celebritate ipsius loci quantocyus debere or-dinari. Et ideo fraler diarissime , si de ejus vita , vel moribus nihil est , quod contra canonum veniat statata, suprascriptum praesbyteri honore decorabis , sci tur US , eum visitatoris te nomine , non Cardinalis creasse pontifici* . Pariter etiam et Felicissimum diaconum in ejus ecclesiae mi nis ter io , si conversalo ejus patitur, subro-gabisy ut locus processionis celeberrimus ad mysteriorum ( nel margine ministerioruni ) consecrationem , nec sacerdote indigeat , nec ministro.
   La chiosa al margine del testo dice : Casus-Vacante
   L