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a cura di Federico Adamoli Aderisci al progetto!
la : il campo , i Giudici di arme, gli ostaggi ed 1 premii Beti presto si stabilirono . Nella mattina che* ti Febbraio i5ó5 si trovarono net campo di Qua rata presso - Barletta , i Campioni della Francese e della Italiana nazione , tutti a cavallo , ben armati, ardenti dal desiderio di sostenere con la vita 1* ohor della propia nazione. Trédici erano gl'Italiani condotti da Ettore Fieramosfca diCapua, fra i quali Riccio de Parma , ed altrettanti i Francesi ; militari agguerriti ed eletti fra i molti, cbe alla gloriosa giostra eransi offerti . Fiera , ostinata fu la tenzone : ad O-gni specie di armatura si ricorse ; pugnava a piedi chi perduto aveva il cavallo ; ne il ferito Cavaliere arrende* vasi cbe quando difendere più non si poteva: e tra i Francesi vi fu Gran Jan d'Aste, it quale morir volle piuttosto cbe darsi vinto. L'acre combattimento in fine piegò e si decise a vantaggio degl' Italiani , ài cospetto di ambi gli eserciti. In trionfai marcia i prodi, preceduti da9prigionieri Francesi, incontrati per via dagli abbracciamenti di Consalvo , in Barletta entrarono fra suoni , spari e gene-Tali acclamazioni dorati pur nella notte. Pagarono i dodé-ci Francesi agi* italiani vincitori il riscatto delle loro persone , dando ognun di essi il cavallo , l'arme e cento scudi di oro. Il Gran Consalvo alla gloria di'tredici Italiani mise il colmo , allorché il valor loro altamente laudando tutti Cavalieri li creò.
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