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Storia di Vasto. Città in Apruzzo Citeriore

Luigi Marchesani
Da Torchi dell'Osservatore Medico Napoli, 1838, pagine 364

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a cura di Federico Adamoli

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   Ut i?3a • Voi. in 8, di pag.8a. Copia presso Tiberii '« fra le Lettere indirizzate ad Errieo da rinomate persone, e premesse all' opuscolo , quella del Lettor Celestino Pie* coti à data de* 21 Aprile 173» » Errico, col nome d' Id-dalsio in Arcadia, era in Roma nel Giugno 1730, quando da lui si magnificò il nuovo Pontefice Lorenzo Corsini col poetico componimento, che indi si stampò : Canzone del , Conte Errico Trivelli per V esaltazione di Né S. Papa Clemente Xll, dedic. al. Cardinale Alvaro Cienfuegos ecc. Firenze, 1732. Volume in 8, di cui il sol primo foglio si à dal concittadino Sebastiano Fenice. Molte onorificen-ti lettere e poesie d'illustri soggetti vi sono unite (121) i dalle quali rilevasi che il Conte Trivelli era per aare a stampa un voluminoso Canzoniere e degli eruditissimi scorsi intorno alV Arte poetica ; nè sappiamo se in quel Canzoniere trovavasi la Ode del C. Errico Trivelii recitata in Campidoglio per il concorso deli Accademia del Disegno celebrato nel 1732, e di cui si à copia dal Dottor Romani • Errico, altamente lodato nella Giacintei-de (pag. 33o), annoverato fra gl'illustri Vastesi (121, n53), giovane inesperto, caduto nelle reti della calunnia, che innanzi alla Religione lo accusa, si fa strada a' piedi di Clemente ( cai tante volte laudò ) con impavvida Protesta ed umil Canzone, in quella la sna innocenza e la età di 37 anni segnando; il cuor del Pontefice si piega ; ma Errico già non era più (6). Legger questi ultimi scritti, che sono presso il Dottor Romani, e non pianger su tanta sven-' tura, ella è impossibil cosa 1
   De Benedictis . Il pinger Clio in atto di porgere serto a suo cultore è fantasia disdicevole quando laudar si può la benefica mano di Dio sul punto di largire alla creatura il talento per la Storia , fra le scienze utilissima. Giuseppe de Benedictis Sacerdote tal favore conseguì ; e poiché inoperosamente non ritenne il dono, ragion vuole che ne' sentimenti della patria gratitudine pur abbia guiderdone . Egli sacrificò non solo i giorni per tesoreggiare nelle pubbliche e nelle private Biblioteche di Napoli a a prò della Storia di Vasto, ma benanche il denaro per intrattenersi a questo fine nella Capitale . Raccolta la meste de' fatti, all' eccitator cospetto ae' monimenti (pag. i83), rivestì largamente quel eh' ei chiamava bozzo di Memorie per Vasto lasciato da Alfonso Viti suo zio materno (ia33). L' anno, in cui Giuseppe scrisse le Memorie, fu il 1759» come dal calcolo sulle epoche designate a pag. 56 di quelle risulta . Morì a9 24 Gennaro 1762. Lasciò manoscritte