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Lungo la strada ferrata da Giulianova a Teramo
Note storiche ed anedottiche
Francesco Savini
F. Fabbri - Teramo Roma, 1927, pagine 53

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   
   L'occhio di chi sulle ali del Tapore traversa l'amenissimo piano, che si stende dal Salinello al Tordino e in mezzo a cui sorge la ridente altura di Giulianova, è colpito dalla vista di una torre la quale posta lunghesso la strada e ad un chilometro circa a settentrione dalla stazione di Giulia, signoreggia maestosa quel piano. Essa di foggia quadrata e fornita di quadruplice scarpa, di merli e di piombatoi tuttora ben conservati, richiama alla memoria i tempi degli sbarchi dei corsari sulle sponde adriatiche. Allorquando nella metà del secolo XVI i paesi marittimi delle nostre contrade erano continuamente minacciati dalle rapine e dalle violenze di quei pirati, il Viceré di Napoli per la Spagna Conte di Toledo o, come altri storici vogliono, 'il Duca di Alcalà, munì le imboccature dei nostri fiumi (Vibrata, Salinello, Tordino, Vomano) di siffatte torri. Pose inoltre in ciascuna di queste dei militi ed, una.
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