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Lungo la strada ferrata da Giulianova a Teramo
Note storiche ed anedottiche
Francesco Savini
F. Fabbri - Teramo Roma, 1927, pagine 53

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   
   Ogni anno, il 22 aprile ed ogni sabato il Duca con tutta la sua Corte andava a venerare la Vergine dello Splendore.
   Nel 3^,07 ne furono scacciati i Celestini -ed ora poctji Cappuccini e la divozione sempre viva dei Giuliesi mantengono in questo Santuario fiorente il culto di Nostra Donna.
   
   eccoci alla Stazione di Giulianova ed treno si ferma nel piano sottoposto a quell'ameno paese. Questo deve la sua fonda/ione ed il suo nome a Giuliantonio Ac-quaviva Duca di Atri, il quale intorno al 1470 vi trasferì gli abitanti del prossimo S. Flaviano, mezzo diruto dal Turbine ìtellorum et Calo graviore come ha la lapida scritta dal celebre Campano, ed ora posta all'ingresso orientale di detta borgata.
   Domina tutta questa la vasta Cupola della Chiesa matrice di S. Flaviano, monumento con singolare ardire fatto elevare dal predetto Giuliantonio, da architetto il cui nome resta ignoto.
   Di fianco a questo tempio e verso il mare fu murato il palazzo ducale, ora in parte rovinato e in parte servente a varii usi, il quale, per parecchi secoli albergò gli Acquavi va e serbò un prezioso tesoro per la storia dei nostri lughoi, l'Archivio ducale fino al 1798,

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