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Lungo la strada ferrata da Giulianova a Teramo
Note storiche ed anedottiche
Francesco Savini
F. Fabbri - Teramo Roma, 1927, pagine 53

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   1 li -
   iiel quale anno andò in preda alle fiamme appiccatevi dai Francesi, allora invadenti il Eegno di Napoli.
   IV
   Alla stazione di Giulianova si lascia la grande linea della strada ferrata meridionale che corre da Bologna ad Otranto e si prende il nuovo tronco di quella che mette capo a Teramo.
   Percorso poco più di un chilometro, si scorgono in alto a destra alcuni avanzi che sono quelli del romano Castrum novum, detto nel medio evo San Fiumano e che fu abbandonato, come sopra si è narrato, intorno al 1470. Lo stesso epiteto di novum ci addimostra esservi preesistito un altro castello, ciò che conferma il fatto del rinvenimento di opere embriciate al di sotto dei musaici romani.
   Del primitivo Castrwm si può attribuire la fondazione a qualcuno dei popoli che occuparono il Pretuzio nei tempi anteriori ai Romani, siccome furono i laburni, i Siculi, gli Umbri, gli Etruschi, ma a uiuno di questi con certezza, essendo in ciò varie le opinioni degli storici.
   Del novum invece, che dopo Interamnia (Teramo) fu la prima città (civitas la chiama infatti la Tavola Peutingeriana) del Pretuzio,

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