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Lungo la strada ferrata da Giulianova a Teramo
Note storiche ed anedottiche
Francesco Savini
F. Fabbri - Teramo Roma, 1927, pagine 53

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a cura di Federico Adamoli

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   l'ultimo di loro nel 1788. II patronato altresì sin dal secolo XV appartenne a quella casa e durovvi fino al 1755, anno dell'estinzione del ramo ducale di Atri. I minori osservanti vi stettero fino ai nostri tempi ed ora la chiesa è affidata alla custodia di uno di que' frati ed il Convento è in poter del Comune di Mosciauo.
   'XV
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   atta breve fcosta alla stazione di Mosciano _ il treno ripiglia rapido il suo cammino e sempre più si addentra nella deliziosa e ferace vallata del lordino, che divide quasi in mezzo il Pretuzio, nome antico della presente Diòcesi di Teramo. Il Batinus di un testo >di Plinio (Hist. natur. lib. 3, oap. 13) divenne Trwtiiiwm e Turdinum ne' bassi tempi e Tardino nei più moderni; le sue sponde, e massime la sinistra, son ricche di bella e varia coltura ed il viaggiatore erudito, mirando stìinpre all'intorno abbondanti oliveti e belle viti, rammenta i praetutia vina lodati da Plinio (lib. 14, cap. 6), annoverati da Dioscoride (lib. 5, cap. XII) tra quelli che praestant in Italia e i vitifero* agvos còlti dalla laboriosa gioventù pretuziana cantata da Silio Italico (lib XV) Ora i nostri vini non hanno certo la fama che godevano presso i Komani ed i Greci, ma il sempre crescente commercio de'

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