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Lungo la strada ferrata da Giulianova a Teramo
Note storiche ed anedottiche
Francesco Savini
F. Fabbri - Teramo Roma, 1927, pagine 53

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   - sf. . xx
   Ma lasciano i monti e ripigliamo il nostro viaggio nelle comode carrozze celere-im-nte trasportate dalla forza del vapore sull'amena valle del Tordino. Toccato appena il chilometro 16 scorgiamo a sinistra, pochi metri distante, un casolare imbianchito di fresco e di meschino aspetto, che cela però venerande mine ancora visibili or fanno pochissimi anni. Essi rammentano una delle più antiche e potenti Badie benedettine dei nostri luoghi, quella cioè di 8. Nicolo a Tordino detta comunemente anche oggi di S. Atto. Nel 1004 fu fondato il Monastero e addossato alla già esistente Chiesa di S. Nicolo da un nobile chierico teramano Trasmondo. Il primo suo superiore fu S. Attone o Atto, il cui corpo fu venerato per parecchi anni in apposito sepolcro nella suddetta chiesa; da lungo tempo però è perduta la memoria di esso e perfino del suo luogo. Il cenobio sempre soggetto a Montecassino anche dopo il 1150, quando i suoi capi ottennero il titolò di Abate, ed indarno due anni innanzi i Vescovi di Teramo avevano contrastato il possesso del monastero agli Abati di Montecassino. Il Gat-tola (Hist. cassin. p. 196) lo appella celebre e ne novera gl'immensi beni; la sua decadenza incominciò nella metà del secolo XV, allorché Compaiono gli abati Con)mandatarii. Ultimo

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