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dovè perciò decadere; ma pur vi rimasero certe tendenze e certi costumi, siccome la mitezza degli animi, l'aspirazione a migliori forme civili ed il sistema agrario della mezzadria, i quali valgono a dimostrare che, le nostre genti ancor dopo sette secoli serbano l'attitudine a maggiore civiltà e floridezza che non sieno le presenti.
XXI
Ma lasciamo siffatte^ considerazioni, che la rapidità del nostro cammino non ci cou-sente di continuare e torniamo in carreggiata. Patti appena tre chilometri dopo la Valle di S. Atto, ci arrestiamo un'altra volta alla quarta stazione di Oastellalto-Cauzano. Qui si vede tosto a sinistra una strada rotabile che, bipartendosi poco oltre il Tordino, mena per la sinistra a Oastellalto e per la diritta a Ganzano che è molto più lontano del primo borgo e non si scorge dalla Stazione. Invece Oastellalto torreggia sul fiume e domina sempre, senza che mai si, perda di vista, tutta la strada da Giulia a TVamo. Nel medio evo era esso chiamato Oastelvecchio Trasmondo probabilmente dal nome del suo primo noto barone Trasmondo de Castro vetere che appare nella celebre mestra feudale normanna del secolo XII tra i baroni deprimo ordine, perché possidente direttamente in nome del