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Lungo la strada ferrata da Giulianova a Teramo
Note storiche ed anedottiche
Francesco Savini
F. Fabbri - Teramo Roma, 1927, pagine 53

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   spazio di dieci chilometri, conduce a Campii. E uno di quei paesi sorti, al pari dei sopraddetti Mosciano, Bollante e Notaresco, durante il periodo detto dai nostri sforici delle in-castellazioui, allorquando cioè nei secoli IX e X gli abitanti de' luoghi aperti erano costretti delle feroci incursioni dei Saraceni a stringersi insieme in gruppi di case ed a chiuderle entro mura atte alla difesa. Campii ne' tempi della stretta'feudalità era soggetto ai baroni e nella mostra, tante volte mentovata del secolo XII, appare imediatamente sottoposto al Conte Eoberto di Abruzzo, ch'era il più potente tra tutti i feudatarii del Eegno. Nel 1271 vien nominato come suo signore un Ardoinone di Averio; pochi anni dopo ottenne la demaniale libertà che godè fino all'anno 1538, in cui entrò a far parte degli Stati farnesiani perché donato da Carlo V alla sua figlia naturale Margherita moglie di Ottavio Farnese, Duca di Parma. Campii ebbe tale sorte fino al 1754, quando Ee Carlo III, per essere erede dell'ultima dei Farnese, lo riunì al resto del Eegno di Napoli. Pur sotto quel dominio godè esso prospero stato a paragone delle sue prossime contrade gementi sotto il giogo della signoria spagnola; ed ebbe anzi nel 1600 l'onore di essere eretto a sede vescovile, la quale durò di fatto fino al 1804, quando morì l'ultimo vescovo, e di diritto insino al 1818? allorché pel Concordato

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