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Non ha il Delegato nè punto nè poco alterato l'antico fiftema della Cura, quale fi è appuuto quello di quattro Vicaj Cu. rati , quanti ne corrifpondono alle quattro Vicarìe Curate a tal uopo erette ; anzi lo ha egli riconfermato cql fuo parere , in cui ha propofto , che la Cura delle anime an-neffata al Capitolo Aprutino fi difftmpegnaffe, come per /'addietro , da quattro Vicarj Curati, cioè da un Canonico, e da nitri tre Sacerdoti.
Non poteva però egli lafciar correre, in manifefta contradizio- • ne delle canoniche Sanzionilo l'amovibilità de'Vicarj,o la promifcuità del loro Miniftero. Troppo chiare fono le dif-finizioni conciliari su tale alfunto , e principalmente quelle del Concilio di Trento ne' luoghi poco prima trafcritti . Dovè ben egli , dunque , in conformità delle facre Regole della Chiefa, rettificare quei difetti , e quelle irregolarità, che accompagnato avevano fino al prefente il mentovato fiftema della Cura. Propofe perciò, che i Vicarj Curati foffe• ro perpetui, ed a ciafcuno di loro fi afftgnajfe il proprio quartiere , affin' di toglier di mezzo ed il prornifcuo Miniftero fino allora praticato e la qualità di amovibili, perchè contraria a tutti gli ftabilimenti de' Concilj , come teftè fi è offervato.
Molto meno poteva effer lecito al Delegato lafqiar languire nella fame gli operar;,che portavano il pefo della giornata a prò della propria greggia ; e tolerare , che altri ingojafle-10 nell'ozio qnel parie, che per dritto Divino, e naturale, e per ragion di giuftizia era dovuto a chi fatica , non già a chi ftaffene infigardo, e neghittofo, o, fecondo l'efpreffio-ni dell' Apoftolo S. Paolo qui non vult operari , nec manv due et. A 2 6