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Sugli statuti teramani del 1440

Francesco Savini
Tipografia di G. Barbera Firenze, 1889, pagine 238

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   confermata, anche nel test.1 in vari luoghi di questo invece, uve occorro, nominare il regnante, questo è sempre di All'anso I d'Aragona. Ora noi sappiamo che nel 1-140, anno, in cui nel ltegno fervea la lotta tra la parte del suddetto re Alfonso e quella di Renato d'Angiò, Teramo serbavasi, a dir cosi, neutrale e non riconosceva certo l'autorità dell' Aragonese ; reggevasi invece feudalmente dal celebre condottiero Francesco Sforza, che inchinava a favorire l'Angioino; e nei pubblici Atti segnava vacante il lìcgno : Regno Sicilie suo rr.gr. rucantc. In prova di ciò citeremo tre documenti così segnati e. che conservansi tuttora noli' Archivio di San Giovanni in Teramo. Il primo è un Instrumento ili pagamento rogato in Città Sant' Angelo (dunque anche fuori della regione teramana non era riconosciuto il dominio di Alfonso) ai 31 mag-gio 14.J0,* l'altro, fatto in Teramo ai 25 settembre W40,1 contiene una vendita, ed il terzo finalmente dri 21 mangio 11-12 rinchiude pure una vendita,1 e, chiamando vacante il lìcgn», nota solo il Pontificato di Kunenio IV. Tale evidente contraddizione tra la data ed il dominante mostra senza dubbio che o Puna o l'altro sia alterato; che 1'alterazione poi sia seguita piuttosto nel dominante si piùova facilmente sia con l'osservare lo frequenti ed indubbie cancellature del nome dello Sforza e sia con le non meno spesse allusioni al dominio sforzesco in Teramo. E vaglia il vero: nel proemio dopo il ricordo del Serenissimi Prin-ripis.... Alfonsi Aragonie Sicilie ctc regis si soggiunge subito elio il Codice degli Statuti scrivesi ad glo-
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