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Sugli statuti teramani del 1440

Francesco Savini
Tipografia di G. Barbera Firenze, 1889, pagine 238

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   S. — l'I questo siili veie. interpolazioni elio inoltre peccano contro la. storica verità, 'l'ali però non sono quello rubriche aggiunte negli Statuti per decreto della competente autorità comunale e clic dicovansi nel linguaggio legali' del tempo Hi[oriimi/toni (llcfor-iihtlinnts) : por queste anzi in mollo Repubbliche italiane esistevano appositi Consigli e Magistrati. Presso ili noi all'inserzione delle nuo\ ¦ rubriche, deliberate dal l'arlaniento, era temilo il (iindico ilei civile, capo del Reggimento conitiiiak', siccome appunto provvede la l'illirica OS* del libro I. l)i sill'ntto rubriclic abbiamo quattro nel nostro Codice, due nel libro I numerate 02    la fiata posta in lini' ili-I Codice ai 2ó luglio 1410 per dirsi ivi qnol giorno vigilia o non fusto, siccome ora. ili S. Giacomo apostolo. Ma elio il ciiil lo salvi ; ciò. so fosso vero., mamlerobbo a monto tutta la sua dimostrazione antecedente e potrebbe anello provaro il Codice scritto sotto re Alfonso o non più interpolato; mentre si t> visto qui sopra il. nomo dello Sforza apparirò senza dubbio sotto lo mal fa Ito cancellature. Ciò posto in sodo, si può ammettere agevolmente come un mero In/Mim rullimi dell'amanuense l'avere scritto L'I invoco di 25. Si avverta inoltre elio l'alterazione della data,
   noi giorno, silibene ili'll'aimu. ilio avrelitii' dovuto sognarsi 1443. od altro Miccessixo. quando appunto Alfonso regnava in Teramo.