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Sugli statuti teramani del 1440

Francesco Savini
Tipografia di G. Barbera Firenze, 1889, pagine 238

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   12 imiiik ¦min.
   11. — F, por ultimo ci sembra opportuno «li Tornire al lettore un' idea generale del contenuto di questi Statuti teramani. Ad essi va innanzi una prelazione, ove si narrano le cause della loro nuova compilazione e che si possono ridurre a queste (ino : i cosi unii al-quanto mutati e l'essere il vecchio Coiljco^ tuti (probabilmente ([nello già mentovato (§ (j) del secolo XIII) pressoché consunto daLjungo uso. Si dividono dunque i nostri Statuti MT^Toquc'libri.1 11 I, intitolato (le decitone toni dui nomili officiai in ut ni t:orum offitiis o spartito a sua volta in sessaiitatrè rubriche o capitoli che vogliansi dire, riguarda l'organismo del Comune, quanto è dire, la composizione del ge-iieraToTàrlamento, l'elezione del    • Si noli elio .--ilTntl.i iliviM'niu- era immune chi SlatiiU fililo
   1-i.li 1- .liviiioiii III, I)t: inal. li.-iis - u - V. Un exlraniilinaiiis. » (Cf. .Ire. a.tur. ita!., ilisp. IV ilei ls.sc,. ,>ay. ùl).