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Sugli statuti teramani del 1440

Francesco Savini
Tipografia di G. Barbera Firenze, 1889, pagine 238

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parte I. ORGANICA.
   PARLAMENTO.
   Note storiche. — Quest' adunanza do'cittadini, clic presso di noi in tempi posteriori e più amanti di classici ricordi dissosi romanamente Cotniliu, e in cui risiedeva il poter sommo del Connine, scorgesi per la prima volta menzionata nelle nostre carte nel 12SG, in un Atto', ove apparisce necessaria la licenza del Parlamento, acciò la città possa pagare, il Podestà.1 Por un altro del 1287,* sappiamo ch'esso com-ocavasi ite mandato regio, o vescovile o proprio de' cittadini. Nel seguente secolo il Parlamento radunavasi ora de vlaudato Judicis nel Palazzo vescovile, siccome nel 1327,8 ed ora de iitamluto del regi Capitano nella Cattedrale, come avvenne nel 1331.' In tempi più vicini a quelli de' nostri Statuti il Parlamento sappiamo aver deliberato il catasto de' beni dei cittadini por P anno 1408. Parlamentimi generale è detto legalmente se non elegantemente dai nostri Statuti ; talvolta però anche adoperasi la voce migliore- Concio
   ' Cf. Autinori, Meni. ahmzz.. Ioni. Il, p.ng. 103.
   ' Ài-ch. coni, di Teramo, porgimi, n. 0, riportata per intero (rn'do-cumonti del nostro Coni, temili, n. Vili.
   • Cf. PAI.MA, St. di Teramo, voi. 1J, p.lg. 55.
   ' Ibid.. voi. II. pag. Oli.
   ' Cf. Mu7.ll, Si. di Teramo, in-s.. Dilli. III.