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Sugli statuti teramani del 1440

Francesco Savini
Tipografia di G. Barbera Firenze, 1889, pagine 238

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   naio 1 '202. già da noi pubblicato altrove,' in cui si leggono <,iieste parole Jndieis et llectorum qui participcs crunt ad regimen Civitatis Tcrami : ove quelli, che si dissero più tardi domini de Regimine, chiamatisi reetores.
   Loro elezione. — Il Consiglio sceglieva ogni biennio dodici probi uomini, due per ciascun sestiere della città. Ognuno di questi dodici Elettori dovea scrivere in un cartellino (Ircvia) sei nomi di persone, uno per sestiere, avvolgerlo nella cera vergini?, facendo del tutto una pallottola: le dodici che ne risultavano, sigillate e messe insidilo in un bossolo, si rinchiudevano poi in una cassetta ! ila serbarsi noli' Archivio comu-nitativo sito in quel tempo nella sagrestia del Duomo. Ogni bimestre, clic tanto i Sei Signori duravano nel-1' ufficio, la detta cassetta si portava nella sala maggiore del Palazzo comunale, se ne estraeva al cospetto del Consiglio e si dissuggellava il suimnentovato bossolo dal notaio delle Riformazioni e quindi, per mano di un fanciullo, si tirava fuori a sorte una delle dodici pallottole: i nomi, che vi si contenevano, designavano i Sei Signori pel prossimo bimestre. Essendo dodici le pallottole, bastavano per due anni. Se qualcuno poi de' sei designati rinvenivasi defunto od assente, spettava al Consiglio il sostituirlo (I, 23).
   Loro incomberne ordinarie. — Prima di assumer l'ufficio i Sei giuravano di bene esercitarlo, di osservare le leggi del Regno e gli Statuti di Teramo e di farli osservare dagli Ufficiali del Comune, punendo i mancanti e facendoli punire dalla podestà legale. Poteano spendere, senza il permesso del Parlamento e del Consiglio, fino
   ' Fu. Savini, l Signori ili Mutino, Firenze, ISSI, Doc. IV. pag. 373.
   ' I nostri Statuti a queste voci adoperano il latino, a dir cosi, volgare del tompo: Intimila e cussecta. Noi traduciamo la prima per bossolo, perché così in buon italiano chiamasi il vasetto da l'accorre