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Sugli statuti teramani del 1440

Francesco Savini
Tipografia di G. Barbera Firenze, 1889, pagine 238

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   32 PAUTB I. OBCAVICA.
   altre cose, scorgesi la simiglianza con le città dell'Italia superiore e centrale. Difalti in queste il Sindaco generale inquisiva e puniva tutti gli ufficiali :1 in Cliian-ciano esso avea le incombenze del Difensore e Conservatore delle ragioni del Connine.' In Bassano Veneto eran due cotesti Sindaci e curavano l'incolumità dei diritti comunali e l'osservanza degli Statuti e degli ordini delle elezioni.3 In quanto poi all' ufficio di ambasciatori che aveano i nostri Sindaci, die diremo straordinari, anche di ciò abbondano gli esempi in Italia.5
   Sindaco generale. — Il Giudice ed il Notaio do' Capitoli doveano in ogni agosto fare eleggere al Parlamento un Sindaco generale che avesse la podestà ili esercitare tutto quello che incombeva al Connine (omnia Univcrsitati incumbentia) (I, 2S).
   Sindaci- speciali. — Eran sei ed eletti nel modo su-espresso. Doveano notificare ai regi ufficiali le costoro violazioni della giustizia ed inoltre, a richiesta di ogni cittadino, accusarli ai regi tribunali a spese del Comune. Quando poi andavano in servizio di questo, riscuotevano per sè e per la cavalcatura dicci soldi al giorno se il viaggio seguiva entro i confini della provincia, e venti solili se fuori di questa o del Regno'' e più cinque soldi giornalieri per ciascuno dei loro famigliari (I, 28).
   Sindaci e ambe sciatori. — Sindaco dicovasi il messo ordinario dell'Università e ambasciatore (ambassiator
   ' Cf. Ricasco, Vizio». Mar, ummin,, alla voeo Sin,tu,;., $ XXVII.
   ! Statuto. Ciancioni (1287), § ll.pubbl. dal Fumi,Orvieto, 1S74, in-K».
   • Statuto Bossani, pag. 5, Venetiis, 1500.
   ' Rezasco, loc. cit-, § II.
   5 Giacché allora il nostro ro Alfonso ora anello sovrano di Aragona. Egli era nato da Ferdinando che aveva unita la corona di Sicilia a quella di Aragona. Quindi accadeva elio talvolta i Tora-piani spedissero i loro messi lino in Aragona, ove spesso trovavasi