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Sugli statuti teramani del 1440

Francesco Savini
Tipografia di G. Barbera Firenze, 1889, pagine 238

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   torrette (turrictus) più opportuno alla difesa delle mura di cinta e dopoché sia apparso discorde il parere del Consiglio cittadino.' Di qui però si potrebbe argomentare clic il Caposestierc, oltre questa potestà, clic a prima vista par consultiva ed incidentale nel proprio Sestiere e riguardante la sola competenza edilizia, avesse avuta quella più propria e più importante di curare, in tempi guerreschi, con la sua gente la difesa delle mura della città.
   VIALI (VIALES).
   Note storiche. — Pare che gli antichi avessero soltanto gli Dei tutelari delle strade clic Plauto chiama Lares viales mentre i magistrati delle strade dicevansi Curalóref viarum. Nel medio evo in alcune comunità fiorentine, umbre e marchigiane (alle quali dee aggiungersi la teramana), il Viale era il magistrato cittadino soprastante alle strade, a' ponti ed alle fontane.2
   Loro ufficio. — I nostri Viali erano eletti dal Giudice nel numero di dieci (i, 4). Andavano divisi in due schiere : 1* una presiedeva alla cura delle piazze, porte, mura, fontane, e dei fossi, dovendo ogni mese col Notaio de' Capitoli visitarli e farvi fare le opportune riparazioni ; P altra vegliava al mantenimento delle vie, dei ponti e delle fontane poste fuori di città, obbligando anche i proprietari de' fondi adiacenti a ripararle, sotto pena del doppio delle giornate di lavoro imposte ad essi ; i medesimi proprietari dovevano inoltre mantenere e riparare le strade vicinali, quelle cioè di accesso alle loro terre. Per le spese eli siffatte esecuzioni poteano i Viali imporre ad ognuno dei man-