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Sugli statuti teramani del 1440

Francesco Savini
Tipografia di G. Barbera Firenze, 1889, pagine 238

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   40
   PORTINAI {I'OimWAMt).
   Loro ufficio c stipendio. — 1 Portinai, Portouari, erano quelli che custodivano le porte della città aprendole e chiudendolo la mattina e la sera.1 I nostri si rinnovavano ogni sei mesi, riscuotevano due soldi al mese per ogni porta ed inoltre andavano esenti dalle tasse, eccetto quelle imposte per stipendiare il Giudice ed il Notaio de' Capitoli e pel mantenimento dei ponti, delle mura e delle strade. Doveano essi aprire le porte della città ai vetturali, mugnai, mercanti e bifolchi all' alba dopo il suono della campana di San Francesco ed agli altri dopo la prima squilla delle campane del Duomo, che seguiva intorno ad un' ora dopo il levar del sole. Lo chiudevano poi al terzo suono della stessa campana, eli' era forse il coprifuoco (I, 30), però erano tenuti ad aprirle sollecitamente ai cittadini tornanti a casa, siccome anche a chi dovea uscire a riprendere qualche sua cosa (IV, 40).
   1 V. Rezasco, Diz. star, nomi., alla voce /'mio,im o. ' V. por questi vari suoni Campane nella /tote IV etica.