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Sugli statuti teramani del 1440

Francesco Savini
Tipografia di G. Barbera Firenze, 1889, pagine 238

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   l'AkTl? 111. AMMJNISTJIAT1 VA.
   Tìttf/iniir ili innesti! dirifionr. — Questa l'arte amministrativa non avrà davvero contini molto preiisi, e siamo sicuri che al lettore, nello scorrerla, parranno alcune, cose star meglio nella l'aite giuridica, o in quella etica od economica, oppure in altra; ma ciò deve accadere, sia dal poter considerare quello cose sotto un aspetto piuttoslochò sotto un altro, e sia dall'avere, cotesto divisioni corti limiti che facilmente tra l'or si toccano; quindi noi abbiamo ordinata questa l'arte, con quel criterio che, sebbene particolare a chi scrive, pinci è sembrato il più logico c ci auguriamo elio appaia tale anche a chi leggo.
   Conferimento ni esercizio della ci/ludinanza. — Non rifaremo qui la storia di questo importantissimo diritto dei Comuni italiani del medio evo, nò diremo quanto interesse questi avessero nel conferirlo od anche imporlo ai potenti vicini, o perchè ciò ci menerebbe troppo lungi e perchè 110 bau trattato tanti scrittori 1 od anche noi. por quel che riguarda Teramo, ne toniamo altrove1 discorso, specialmente analizzando quel prezioso documento dei l-r> gennaio 12S7,' con cui .uli abi-
   1 cr. Ira j;li alil i Mi'katout. Ani. Un!., I>:~.,il. IT.
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   A irli. rimi, ili 'l'i-nmin, Atti privati, pi'igam. 11. il, «Itilo por intero al 11. VII) tra i «loc. del cit. Oim. /•¦mm.