tienilo a questi ultimi (1, (32; IV, ili), vuoi regolando il lavoro degli orefici (IV, 87), parlano soltanto dell' argento. Ciò ci pruova, è vero, la modestia del commercio e dell'industria teramana in qncll' epoca, ma ci mostra pure la grande penuria di quel più prezioso metallo in Europa prima della scoverta dell' America. Da ultimo degli ornamenti femminili ora nominati diremo, che le corone e i cerchietti ili perle paiono a noi essere stati collane ed orecchini.
Indumenti maschili. — Parliamo prima della dicixu. Questa non era nel medio evo, come nei tempi moderni, un abito speciale che, secondo il Vocabolario, « distingue la qualità e il grado di chi lo porrà, » sili-bene, come spiega il Du Caligo, una veste a due colori vestis bicolor. Presso di noi il divieto espresso negli Statuti (I. 02) di faccrc divisas in calcia coriieis et- alìis vcstimcìitis ci mostra nella sua forma che la /Urina non era propriamente l'abito, ma una divisione, certamente di colori, in esso fatta a contrassegno di quelle fazioni che funestavano Teramo in quel secolo XV : erano esse quindi, per evitare i dissidii delle parti, sove.ramenle proibite. Frattanto notisi che. iu quel caldi coritcis, seguito da ci alìis vanii mentiiv, ci appare una specie di veste, che non sapremmo determinare, sia perchè, non segue altra dilucidazione nel testo, sia perchè la voce calcis non è registrata in alcun Dizionario doliti media, infima o classica latinità. Se nel testo si leggesse in cidccis conicis, si penserebbe alle scarpe di corno : ma e questo significato appare qui fuor di luogo, e dall' altro canto la frase in calcis corncis, per scorgersi due volte, ripetuta nel Codice deyli Statuti, sembra non potere essere erronea. Le vesti propriamente dette compaiono scarse in queste leggi, ma v' ha invece parecchie menzioni di quegli indumenti che servivano a coprire il capo. Così vi scorgiamo l' infida,