MONETE li' ORO. Ili
valore odierno di lire 12,17.' In quanto poi al fiorino, che sopra abbiamo visto valutato nel 1402 in Teramo 36 bolognini, e che probabilmente era di moneta vecchia siccome il ducato di 40 bolognini, esso varrebbe lire 4,60, se pure noi, in tanta varietà di valori in quell'epoca, possiamo dar nel segno.
L'aiigustule è mentovato più volte nei nostri Statuti (I, 24; II. 5; IV, 160). Il Du Cange5 lo dice: Nwinnus alimi* Impcratorum Occidenti*, diclus quasi moneta Augusti, a Friderico II immuni cusus. Ne dà pure notizia il Chiarito,' che però lo dichiara abolito da re Carlo I d'Angiò. Non sappiamo se, dopo questa abolizione, l'augustale tornò nell'uso generale: certo però si è che esso correva a Teramo nel 1440, come ci provano le suddette citazioni dello Statuto : anzi da una di queste se ne trae anche il valore (IV, 160) che vi appare di 10 carlini equivalenti a lire italiane 6,37, unius angnstalis de argento valons quin-deeim carolinonm de argento. Si noti che qui l'angu-stale è detto d'argento, mentre noi lo abbiamo posto tra le monete d'oro; se non che potrebbe snpporsi un errore nel nostro testo, sia pei che quindici carlini son troppi, e specialmente in quel tempo, per una moneta d'argento, e sia perchè come aureo trovasi altrove notato : e difatti tale, apparisce 1' augustalc nel citato Du Gange e d' oro altresì ce lo mostrano a Palermo i registri delle Gabelle nel 1492,1 epoca assai prossima a quella degli Statuti teramani. Comunque però sia la cosa, tcniain per certo che l'augustale valeva allora in Teramo la somma indicata dagli Statuti, cioè quindici carlini pari a lire italiane 6,37; e ciò basti a chi
' Dksimom. lU'll'.lir/i. tur. Hai., disj>. 1 del 1887, pag. 101.
1 Du CaNou, f.vw*. mal. ti inf. lai:,.il.
• CillAlimi. emanilo fior. c, U. ili/,/. 'Min C»«Ut. ili Fai. (I « De
' Cf. Kezasco. Dizion. slor. ammiii., alla voce Aii/jiit'a/*.