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Sugli statuti teramani del 1440

Francesco Savini
Tipografia di G. Barbera Firenze, 1889, pagine 238

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   stra moneta in relazione al moderno, diremo che, ragguagliandosi il solilo a centesimi italiani 12J/'> 'a 'a di venti soldi varrebbe oggi lire italiane 2,55.
   Ilei lari non si fa parola negli Statuti : certo però era moneta comunemente corrente nel Regno e valeva grana venti ; e siccome ogni grano si agguaglia a centesimi 4 1così il tari vale 85 centesimi della moderna lira.
   Del carlino si parla negli Statuti e gli si dà il valore di 3 solili e 4 denari (IV, 81). In quanto poi al suo valore attuale, se il soldo equivaleva a 3 grana, allora il carlino varrebbe 42 '/» centesimi odierni. Diciamo 3 grana, giacché, conoscendosi che il carlino componevasi di IO grana ed il nostro soldo di 12 danari, da questa preziosa citazione degli Statuti risulta che 10 grana valevano 3 soldi e 4 denari e quindi 3 grana 1 soldo.
   Monete eli bronzo : soldo o bolognhio o baiocco o cella, danaro. — Abbiamo veduto qui sopra, parlando del ducato sopra documenti, che esso era composto nel secolo XV di 60 soldi, detti variamente pure bolognini, baiocchi, celle: dunque questi nomi indicavano tutti la stessa moneta, detta più comunemente a Teramo soldo e costituente 1' unità dulia moneta di bronzo. In quanto al suo valore, sappiamo sì che era composto di 12 danari, come vedremo qui sotto, e clic 20 soldi formavano la lira, siccome sopra abbiamo detto ; ma, variando molto in quel tempo la valuta della moneta di bronzo, non sapremmo indicare con precisione 1' odierna equivalenza. Diremo solo, che se il soldo, come si è detto, valeva 3 grana, ed un grano centesimi 4 '/,, esso dovrebbe agguagliarsi a centesimi 12 7, attuali: ma ci diffonderemo di più ragionando subito del danaro.
   Il dunuro era lo spezzalo del soldo, bolognino ec. ed esso ancora aveva diverso valore secondo le diverse.
   Studio. 8