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Catasto ed estimo. — Fra queste «lue voci ò tliJlc-renza, giacclic so. I' ostinili ora pi-»priium»nt.c la stima
0 descrizione dolio sostando do' cittadini por sottoporle a gravezza o la Gravezza stessa, ed il Libro ove «inolia descrizione era fatta; il Catasto invece ora un Registro più generale, più comprensivo e perfetto, ove co' beni erano segnati i nomi de' possessori.' Plesso di noi il Catasto è detto Catastum Terumi (I, 27; o Cathastum appretti (I, 40) e la registrazione de' beni in esso vien chiamata, siccome altrove, idtilratio in Cutasto, perchè
1 boni vi erano stimati a libbra o lira. In quanto poi all'estimo, che in Teramo siccome nell'Umbria1 si diceva estima (estima) (I, 54), esso trovasi mentovato negli Statuti (ivi) quando vi si parla dell'imposizione ed esazione de' regi tributi per estimo e per libbra. Pare dunque che 1' estimo riguardasse solo la stima de' beni, mentre il Catasto era il loro vero Registro, Notiamo da ultimo che il Catasto doveva deporsi presso un probo e fedele cittadino eletto dal Consiglio con l'obbligo di mostrarlo ad ogni Teramano clic nel richiedesse (1,40).
Imposizione delle collette. — Siccome due erano le collette, le comunali o degli ufficiali e le regie, cosi due erano i modi d'imporle. Quelle pel salario del regio Capitano e della sua Corte, del Giudice civile e dei suoi notari s'imponevano per fuochi (focidaria) e per deliberazione del Consiglio. Le collette poi generali o regie s'imponevano e si esigevano per estimo e per libbra (per extimam et libram sccundum appre-tium cuiuslibet), e solo il Parlamento avea facoltà di metterle (I, 54).
Esazione delle collette. — Queste doveano riscuotersi dal Camarlingo, dagli Esattori, e dai Contestabili, siccome dicemmo al luogo di questi Ufficiali del
1 Cf. Re/ascO, Dizimt. *lor. «»„,/., allo voci CW«W.< oil Mimo.
' V. Rezasco, 0]>. eit., alla voco JisUiiw.