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Sugli statuti teramani del 1440

Francesco Savini
Tipografia di G. Barbera Firenze, 1889, pagine 238

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   ploma della regina Giovanna 11 dei 4 febbraio del 1426, tuttora esistente,1 accorda alla città, la liera di San Michele Arcangelo, con la durata di quindici giorni. Questa solo, delle tre nominate fiero, 11011 si raduna più ora.
   MERCATO.
   Un giorno solo per settimana è stato sempre da lunghissimo tempo stabilito in Teramo per la riunione del Mercato, che nel linguaggio medievale dicevasi fortini: e ciò fino agli ultimi anni, in cui si è aggiunto il Mercato del mercoledì, por altro pochissimo frequentato. Il contro principale era ed è la Piazza del Mercato allora chiamata Platea fori, od ora più comunemente incerila o di sotto: ed anche gli Statuti ci dicono che il mercato tenevasi ogni sabato (III, 37). Acciò questo riuscisse popoloso viotavasi ad ognuno del territorio teramano 1' andare alle fiere ed ai mercati che seguissero nei luoghi distanti meno di dieci miglia da Teramo e non inai poi nella vigilia e nel giorno del mercato di dotta città (IV, 4U) : ora pur proibito ai cittadini od ai forestieri lo starsi allo porto della città noi venerdì e noi sabato por comprare polli, cacio, uova, polli o altra cosa elio s'introducesse per la vendita in Teramo (IV, fi!)). Notiamo da ultimo che ora cosa frequento in Italia il mercato in dì di sabato, sì che il Muratori ci parla do'mercati sabatini, che si tenevano nel medio evo nelle nostro terre.
   MERCEDE E VITTO AGLI OPERAI.
   Era proibito ai conduttori di opere il dar da mangiare (fcrcnhtm sai confutimi);l alcun che agli operai
   1 Al ih. ril., Atti i-it., il. xxv.
   5 Miuiatohi, Aulirli. Uni., iw'if. :w.
   • V. questo ultimo termine, nel Clonar in delln Varie Vili filo-