ninna,' della popolazione,' degli edilìzi e delle vie3 e da ultimo dei luoghi vicini alla nostra città/ Dopo aver narrato tutto ciò, non parrebbe opportuno fare della Parte storiai una rubrica speciale; ma siccome in questi Statuti cadono ricordi di l'atti, che non avrebbero trovato buon luogo nello singoio parti, conio quelli che non avevano con esso stretto legamo, così noi, por nulla intralasciare di tutto ciò che contiensi nel nostro Codice, faremo qui un breve cenno di essi fatti.
Archivio coiuunitativo. — Quell'Archivio che ora sappiamo esistente nel Palazzo municipale di Teramo, ove già tanti cultori della patria Storia, incominciando dal secolo del Muscii fino al nostro, lo hanno esaminato, serbavasi all' epoca dogli Statuti nella Sagrestia del Duomo. Difatti due volte questi no fanno menzione (I, IO, 2:1) ; ove al secondo luogo si parla dello Archivo Communis esistente in sucristia maioris Ecclesie. Non sappiamo quando precisamente l'Archivio cominciò a raccogliersi in quel sacro recesso, ma può credersi ciò fosse fin dal principio della nuova nostra vita comunale, quanto ò dire negli inizi del secolo XIII, come abbiamo detto altrove.5 Le Chiese in quei tempi di fazioni sì, ma pur di fedo, erano gli asili più sicuri dai saccheggi c dagP incendi, certo non radi allora, e perciò consideravansi come gli ordinari rifugi delle cose e carte preziose. Quando poi 1' Archivio fu trasferito nella sua propria sede, nel Palazzo comunale cioè, ove tuttora trovasi, neppure può dirsi con esattezza, ma senza dubbio tal tempo può stabilirsi intorno al principio del secolo XVI, allorquando, cessato il sanguinoso parteggiare e abbattuti gli animi dalla mala signoria spaglinola, 1' edilicio municipale apparve più
' Parte YUt filologica. 1 l'arte IX statistica.
' l'urte X edilizia. 1 l'arte XI topografica.
Studio. 10