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Sugli statuti teramani del 1440

Francesco Savini
Tipografia di G. Barbera Firenze, 1889, pagine 238

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   146 PARTE VII. STORICA.
   sicuro serbatoio dei nostri documenti. Ciò del resto risulta dai due fatti, dal sapersi cioè esistente 1' Archivio nel Duomo sulla metà del secolo XV, epoca degli Statuti, e nel Comune invece nella seconda metà del seguente secolo XVI, tempo in cui il Muzii dettava la sua storia. Dunque durante questo periodo il nostro Archivio mutò la sua sede.
   Prevalenza della fazione guelfa in Teramo nel secolo XV. — Che questa predominasse allora in Teramo sopra P avversa dei ghibellini ritraesi dalle nostre leggi cittadine, le quali, siccome abbiamo veduto al proprio luogo,1 punivano severamente chi caldeggiasse o pur solo nominasse la parte ghibellina. Ciò doveva accadere, perchè la nostra città era nel Regno di Napoli, ove fin dai tempi dei re angioini predominò senza contrasto la parte guelfa. Presso di noi però questa ebbe sempre il. sopravvento anche ne1 tempi di Federico II fiero persecutore della medesima. Difatti il Palma riferisce un registro di quell' Imperatore1 che parla del ritorno della Civitas Terampnensis all' imperiale obbedienza e infligge castighi ai guelfi teramani; e grave pena n'ebbe a sentire il Conte Monaldo de Aprutio, che nel 1204 perdè patria e dominio3 per aver favorito la parte pontificia. Non dee pertanto credersi che i ghibellini, iu quo' tempi in cui quasi tutte le città italiane andavan divise in dette due fazioni, mancassero in Teramo ; essi, come ci narra il Muzii,1 trova-vansi tra i nobili di antico sangue germanico ed anche noi abbiamo mostrato altrove ' che i Di Melatino, principali tra quelli in Teramo, seguivano nello scorcio del secolo XIII e nel principio del XIV la parte imperiale.
   ' V. l'art. Il giuri,lira, § 5, r).
   ' Palma, St. ,1 i Teramo, voi. ], pag. fi.
   3 V. Antisom, Meni. «tur. aliiits:., voi. Il, pag. 110.
   ' Muzii, St. di Teramo, ms., Din). 1.
   Fr. Sa vini, 1 Signori di Melai ino, pag. 36, Firenze, ISSI.