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Sugli statuti teramani del 1440

Francesco Savini
Tipografia di G. Barbera Firenze, 1889, pagine 238

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parte Vili. FILOLOGICA.
   Awcrtcnec. — In questa Parte noi porremo tutti quegli elementi linguistici clic trovatisi negli Statuti e che comeccliessieno possano giovare agli studiosi di filologia e di dialettologia, scienze ora tanto in fiore. Li divideremo in tre paragrafi. Il primo conterrà un saggio delle voci e delle frasi sieno «li forma meramente dialettale e sieno di desinenza latinizzata che abbiamo rintracciate nei nostri documenti dal secolo IX al XV, e la cui conoscenza riuscirà utilissima a chi voglia sapere lo stato in que' remoti secoli del nostro volgare. A vero diro, di queste frasi e parole, siccome di quelle che non trovansi nel nostro Codice, non dovremmo qui occuparci ; ma da un lato l'averne solo un saggio, e dall'altro l'opportunità che qui ci si porgeva e la somma utilità loro ci hanno persuaso a dar qui una breve lista di quelle voci : il che del resto gioverà pure agli opportuni confronti con le parole esistenti nel testo degli Statuti. Il secondo paragrafo conterrà quelle frasi e parole volgari, anzi vernacole, de' nostri luoghi riferite negli Statuti, le quali, se non appaiono nella forma genuina usata dalla nostra plebe d' allora, perchè voluta alquanto ripulire dal compilatore, pur vi si accostano moltissimo e son anzi date coinè emesse dalla viva voce del popolo e non guaste perciò dalle