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Sugli statuti teramani del 1440

Francesco Savini
Tipografia di G. Barbera Firenze, 1889, pagine 238

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   l'AllTB Vili. FILOLOGICA.
   Spetiarius (IV, 51), spezialo.
   Sponsalitise (IV, 54), nozze. Il nostro volgo «lieo tuttora * sposa-
   Staczella (III, 22), piastrella. Adoperato nel giuoco ad staczellas, alle piiistrollo. No abbiamo discorso tra i giuochi (l'urie 11' ri ira).
   Stagnum (IV, ST.), por stamnum, stagno.
   Stanga (IV, fi), stanga.
   Stateria (IV, 80). per statera, stadera.
   Stoccus (III, 7), stocco.
   Strata (III, 22), strada. Dal classico verbo sternere.
   Striga (I, 62). Parola osistente nel Du Cango, ma non nel dialotto attuale teramano. Queir erudito per quarto significato di questa voco pone solo » Genns vestis. » Forse presso il nostro popolo allora dovea sorvire a copriro il volto, giacche trovasi nominata
   Stupla o Stupida (V, 12), (voco diale.t. o Intima in uso: stupplei, stoppia. Nel latino classico dicosi stipula.
   Subarratio (IV, 54', anellamonto, conio spioaa il Rfzamo, liizimi. slor. ummin. Il Du Cangc ha solo : « Subaratus, Mihsrriplils, » ma una legge di Liutprando (V, 1) chiarisco bene il senso quando dice : « cum amilo eam subharrat. •
   Suffisticatio (IV, 38), falsilicaziono. F.sistc il classico sophisticus.
   Synayta (IV, 41). Il Du Cango ha: • Sinaida, incisio fae.ta in ar-boribus ad limitos designando», a Saxon. Snidan, incidere; - ed il Rkzasco, Dizion. ulor. animili., intende tal voce por confino, siccome appunto ò da intendersi nel caso nostro. Nelle Marcito, tanto simili a noi nel linguaggio o ne' costumi, dobbiamo corcare il senso di questo vocabolo piii analogo a quello do' nostri luoghi : ce ne ammaestri il roconte opuscolo di Rateasi.E Fo-GLietta, Il Callisto di Macerala nel T'fis (Macornta, 1881), ove il territorio di quel Comuno apparisce diviso in cinque Senayte, ns-siono zone concentricho. Infatti in questo luogo dello .statuto teramano lo synayte sono lo zone di terra intorno la città, nello quali era permessa la macoraziono dol lino.
   Tallia (IV, 04). Il Du Cango ha : » Talia, Stria in voslimoiilis, mi
   rugm pars cmillons et protuborans in ,oii£iiui deduda :nl instar tali», seti taleas, qinr proprio signilicat. arhoris raniuni ex nini-que parte a>qualiter pnvcisoui. » Nel noslro luogo, violandosi ai venditori 1' allungare il panno con troppi legnini ed il tirarlo per talliam, par debba intendersi quest' ultima voce por orlo del panno.
   Temperare (IV.73), adacquare. Vitruvio però usa « temperare aqiw per riempir d' acqua.
   Tenuta (III, 13). tenuta (possessione).
   Tenuta ,I. 10). nel senso di sequestro.
   Tergo, onis (I, 30), targono, scudo che donavasi al Connine dal Giudice (v. l'urte I organica, ufficiali).