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Sugli statuti teramani del 1440

Francesco Savini
Tipografia di G. Barbera Firenze, 1889, pagine 238

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   MURA, fossati, forte, ponti. 179
   rate, molte case in Teramo. La porta di San Francesco crediamo sia stata quella che, nei pressi della chiesa di San Francesco (ora più conosciuta sotto il nome di Sant'Antonio di Padova), ergevasi tra le case ora Ur-hani e Savini, e di cui un' antica imposta scorgesi tuttora addossata al muro di quest' ultima. Finalmente della porta del Querceto (Qucrquclt) troviamo menzione nel Muzii 1 sotto il nome della Quercia. Egli c' informa che essa s'innalzava (ma non più ai tempi suoi) a mezzogiorno della città nella direzione dell' ancora esistente chiesa dello Spirito Santo.
   l'onti ; loro Mantenimento e custodia e alcuni di essi. — Nei nostri Statuti appaiono diversi e non pochi i ponti e vi si distinguono i grandi dai piccoli (1,31). Ognun sa clic ai tempi delle città chiuse ogni porta avea il ponte levatoio, di cui principalmente si parla nelle nostro, leggi. Non solo dei ponti di difesa ivi si ragiona, ma altresì di quelli costruiti per comodo dei [lassanti. Il Comune dovea provvedere a quelli esistenti nello vicinanze della città sopra i fiumi Tordino e Vez- legna (IV, 18) e finalmente per la custodia loro il Comune tenea appositi ufficiali, detti Pontonai (Ponto-iicni), delle cui incombenze abbiamo discorso al luogo iroprio. E siffattamente senti vasi il bisogno dei ponti, •.he anche i privati volontariamente contribuivano alla oro costruzione. Difatti esiste ancora un testamento