180 l'AKTE X. EDILIZIA.
dei 10 giugno del 1362,' ove s'instituiscc un legato di 10 soldi da' spendersi in opere pontium existrutium in filmata Trotini et Vitiole vidclirct infra tcrr/tvrium Terami. Tra i ponti soggetti alla cura municipale citasi dagli Statuti (IV, 15 e 31) il ponte ile' canali (de canalibus) così detto dalle gore (lei mulini che tuttora vi scorrono dappresso. Dev' esser quello che ancor oggi sormonta il Vezzola a settentrione di Teramo e al disotto della porta Vezzola. Il popolo lo chiama ponte degli impiccati (d'ii minsi) ; giacche ivi presso, fino a questi ultimi tempi, soleva compiersi l'estremo atto dell'umana giustizia. Incidenteu ente si nomina pure (V, 2) il ponte adportnm, il quale, detto anche adesso a porto, y è ancora in piedi presso la strada da Teramo a Molitorio sul Vomano alla distanza di un chilometro a destra da essa strada e di otto dalla nostra città.
Ponticini. — Questi appartenevano ai privati e son detti, per distinguerli dai grandi, ponies parvi (I, 34). I possidenti eran tenuti a costruirli specialmente sulla strada del Pennino (Pendini) ed insieme con le cavate al disopra e al disotto di essa strada (IV, 20). Tutti i ponticini doveano avere la lunghezza di cinque piedi almeno e i padroni dei medesimi erano obbligati a mantenerli in buono stato sotto pena di pagare i danni seguitine su- qualche animale ed una multa al Comune (I, 34). I ponticini erano, come si è detto, di ragion privata; ma qualcuno pur ve n'era di spettanza pubblica; così si cita il pontem purmim ch'era dappresso al ponte di porta Sant'Antonio e che serviva per dare più comodo accesso alla celebre fontana della Noce (1,31). La cura di esso incombeva al pontonaio della suddetta porta (ivi).
Vie vicinali. — Tal nome ricorda le antiche Vicinie
Ardi, di S. Giovanni in Teramo, porgam. n. 45