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pra e di sotto, spettava al Giudice dello causo civili (I. 0). 1/ occupazione loro era vietata (IV, K) e. nel modo clic vedremo al luogo dei banchi ila negozio.
Larghi. — Questi son dotti piani (plani) o distin-guonsi dallo piazze per esser fuori ilei centro della città e perchè non erano luoghi di mercato; perciò ivi erano permessi alcuni giuochi pericolosi allo persone e de' quali si è narrato al proprio luogo.' IO i larghi così nominati ne' nostri Statuti sono: di Sant'Agostino, di Sant'Angolo delle donno (oggi della .Madonna dolio Grazie) o di San Benedetto (oggi ilei Cappuccini (III, 22).
Sestieri. — Questi, conio dico lo stesso nome, erano sei in Teramo allora e tanti durarono fino ai 24 giugno del 1>62, quando il Parlamento generale, giusta gli Atti autentici citati dal Palma,-' li ridusse a quattro, corno sono oggi, in questa forma: San Leonardo che ag-gregossi l'antico sestiere di Sant'Antonio, Santa Maria, a cui fu unito quello di Santa Croco, San Giorgio o Santo Spirito, clic rimasero intatti, conio quelli che contenevano la metà della Terra in sopra, ossia la parto nuova (lolla città dopo il noto incendio del secolo XII. In tal guisa i sestieri divennero o nel nomo o nella cosa quartieri. La divisione dolio città in questo modo sembra antichissima e chi, come il Rosa,3 vuole i nostri instituti comunali di romana origine, la deriva da Babilonia c Ninivc perfettamente quadrate ed orizzontate, dalla prima Roma quadrata e da Atene già divisa in quattro tribù. Chi poi protendo il Comune italiano del medio evo « un' istituzione del tutto nuova, » come lo Hegel.1 no adduce a prova l'antica divisione in sestieri di Milano e di Firenze e di altro città, pro-
1 V. Muorili «olla Parie IV elira.
' Pai.ma. SI. ili Teramo, voi. Ili, pag. 53.
* Rosa. Feudi e Comuni, Broscia, 1S76, pag. 118.
' C. He«KI., Si. d'Ila Coslil. dei Munir. Hai., Inni. i-'. Colili. Milano, 1861, pag. 497.