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Sugli statuti teramani del 1440

Francesco Savini
Tipografia di G. Barbera Firenze, 1889, pagine 238

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   t.ahc.iii, skst1k1u. 185
   veniente, secondo lui, non dull' antica classificazione dei ceti sociali, ma dalla divisione della nuova borghesia nata, col formarsi del Comune, dal principio dell'uguaglianza civile e partitasi a seconda del domicilio nei diversi quartieri della città. Ma checché siasi di ciò, che infine qui al fatto nostro non importa, cotesta divisione è assai da notarsi fra noi, giacche su di essa erano regolati il reggimento civile e anche la difesa della città. Basti pei- ciò accennare al Magistrato supremo del Comune clic appunto tra sei Signori dividovasi, quanti erano i Sestieri, ed ai Capisestieri, che anticamente presiedevano alla difesa delle mura della città, siccome abbiamo veduto al proprio luogo.' Anche il Uosa, accennando all'importanza di siffatte divisioni, cita i quartieri e i sestieri di Ascoli Piceno, di Verino e di Teramo.4
   Terra vecchia, Terra nuova e Terra ili fuori. — Oltre della suddetta divisione, a dir così ufficiale, di Teramo in sestieri, Oravi I' altra usuale, e storica additata. dal titolo di questo paragrafo. Terra vecchia di-cevasi, in contrapposto della nuova (I, -0, quella parto della città posta sull'area dell'aulica distrutta nel secolo XII, e che si stende dall'attuale cominciamento della città ad oriente alla piazza grande e alla strada detta anche oggi del fosso, nome che ricorda vivamente 1' antico fossato della vecchia città. Tara nuova poi, più volte nominata negli Statuti (I, 4; IV, 14, 9G, 110), chiamavasi, come indica lo stesso nome, la porzione tutta nuova di Teramo, edificata cioè su terreno vergine e così descritta dal Muzii:'1 «Dove ora sono le chiese di Santo Spirito, di San Domenico, di San Matteo, di Sant'Agostino, la strada di Porta Romana, e tutta la parte superiore sopra alla Piazza del Mercato. »
   * Uosa, Op/cil., p'ijj. Ì-19.
   ;l Muzii. Op. cit., Dial. f.