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Sugli statuti teramani del 1440

Francesco Savini
Tipografia di G. Barbera Firenze, 1889, pagine 238

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   186 l'AIlTE X. EDILIZIA.
   Anche in altre città il' Italia odesi tale denominazione di Terra Nuova; dilatti così a Venezia nel 1300 appella vasi la piazza di San .Marco.1 Presso noi 'Terra-nuova era meno gronde della parte vecchia e tanto che fino al 15(>2, come abbiamo visto qui sopra parlando de' Sestieri, di questi vi erano Soli due in Terranova. Diciamo meno grande non per l'area che apparisce anche oggi più vasta, ma per la scarsezza delle case e per I' abbondanza itegli orti. Quella scarsezza a tempo degli Statuti era anche maggioro, giacche dalle agevolazioni che ivi (IV, U) appaiono concesse dal Comune a chi volea elevar case negli spazi chiusi a tale, scopo e detti casareni (vedi qui innanzi), il diletto di edilizi in Terranova chiaramente risulta. E più rimontiamo indietro ne' tempi e più scorgiamo tale scarsezza di fàbbriche; difatti esiste ancora un Instruniento dei l.S gennaio del 13:11,* in cui appare la vendita di una casa con orto e fornace contigui posta in Terranova della città di Teramo innanzi la piazza. Or quando nel miglior posto di Terranuova vi erano orti e fornaci e uopo trarne che ben poche abitazioni vi doveano campeggiare. E ciò è assai utile di notare, giacché bellamente conferma quel che abbiamo scritto più dietro1 a proposito delle iperboli muziane sulla popolazione di Teramo nel secolo XIV e dimostra insieme che il popol nostro, dopo il terribile incendio del secolo XII, andò man mano accrescendosi e sempre nel recinto che tuttora vediamo e che il nostro Comune studiavasi in ogni modo di riempire di nuove case. Nò vale addurre l'argomento dei gravi danni e distruzioni di edifizi seguite nella prima metà del secolo XV ; giacche, se ciò può
   1 Cgcoiietti, Vii» ile' Veiieiimii ».'/ I», lidi .1    « Arth. cani. <11 T-rnwn, Alti de' Privali, porgali!, n. 30.