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Sugli statuti teramani del 1440

Francesco Savini
Tipografia di G. Barbera Firenze, 1889, pagine 238

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   allorché s'introdussero i quattro Quartieri invece de'sei Sestieri, se ne posero duo dalla virtù tirila Tina in sopra, e due dultn metà della Trrra in sotto; in cui nella prima scorgonsi, a parer nostro, la trrra nova e nella seconda la terra de foris degli Statuii. l'I con ciò basti di queste varie divisioni della nostra città.
   Fontane: litro leggi e loro nomi. — Le fonti distin-guevansi in pubbliche e vicinali ed era vietato ricoprirle o guastarle (IV, 19). Erano poi a carico del Comune le fontane pubbliche poste ne' pressi della città sui fiumi Vczzola e 'l'ordino e, in quanto alle opere servili, erano soggette alle stesse regole che abbiamo visto più sopra imposte pel mantenimento dei ponti (IV, 21). Per la fonte ad olia, forse perchè posta nello scoscendimento del colle dotto Pennino (in via Pendini), in-giungevasi ai contigui possidenti di fare ponticini e cavate a difesa di questa fontana al disopra e al disotto della detta strada del Pennino (IV, 20). Le fontane in que' tempi erano tra noi assai più frequenti che non sieno oggi, quando sì vivo sentesi il bisogno di possedere acquo puro ed abbondanti per lo epidemiche ricorrenze. Difatti gli Statuti accennano (1,81) a fonti poste alle porte della città ed il Campano, quasi a (incile leggi contemporaneo, nella citata lettera al cardinale Aminannati ciò ci mostra espresso mento allorché scrive: Singnlis portis singidi fontes cxsudunt, uberrimi omnes et perliucidi.' E di altre fonti ancora è parola negli Statuti, oltre la suddetta fonte adolia che veramente è citata qua! nome di contrada (in pendino fontis ndolie) (IV, 20) sia negli Statuti e sia anche in tempi a noi più vicini, siccome in una enfiteusi dei 10 dicembre 1G9(>. Quivi appaiono due. pozzi ili terra nelle pertinenze di Teramo in contrada di contro o fonte a doglio, nomo