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Sugli statuti teramani del 1440

Francesco Savini
Tipografia di G. Barbera Firenze, 1889, pagine 238

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   VRTF, X. EDILIZIA.
   ringhiera del Palazzo Vecchio non più bastava all'uopo. La nostra loggia, sebbene un po' alterata dai recenti restauri, esisto ancora; ma, spente le vecchie insti turioni comunali, serve oggi al mercato dei grano, siccome in Firenze la famosa loggia è ora convertita in un aperto museo di statue. Abbiamo poi ricordo, nella citata sentenza del 1447, della sala terrena, ove sentenziava il Giudice, ed anche del solito banco di giustizia (buncum iuris). Da un' altra carta dei 21 dicembre del 1449 1 sappiamo esservi stato anche il banco de' Capi del Magistrato (domini de Regimine) : ed anzi con l'aiuto di questo documento possiamo agevolmente ricostruire con la mente la forma delle adunanze del nostro Magistrato all' epoca degli Statuti : il Giudice civile seduto al solito banco dei Signori del Reggimento e da questi fiancheggiato. Difatti ivi. si legge che l'atto (una permuta) fu compito in palatio causa-rum civilium civitatis Terami in sala (?) superimi ubi Consilia congregantur ad solitimi bancum dominorum de Regimine corani.... legum dociore domino Luca de maio-rinis de Francavilla honorando ludice causarum civilium diete Civitatis et dominis de Regimine ad prcscns diete Civitatis. Qui ci appare anche la sala superiore del ci vii Palazzo che serviva insieme alle adunanze del Magistrato ed a quelle del Consiglio: il che è confermato dagli Statuti che stabiliscono il Consiglio doversi per 1' avvenire raccogliere in sala superiori dicli palatii civilium (1,24). Son dunque tre le parti dell'edilizio comunale di quel tempo, la cui notizia è a noi pervenuta: la loggia inferiore, che serviva ai Parlamenti; la sala terrena, addetta alle sentenze; e la sala superiore ove adunavansi il Magistrato col Giudice ed il Consiglio.
   1 Ardi, del Liceo di Teramo, carte Pat.ma, Caso. XV, porgali). ». (1 ; che sarà puro edita nel nostro Comune teramano (I)ocuin. n. XVII).