]'a lazzi t'UBULICI. 193
Se poi vogliamo sapere ove erigcvasi codesto Palazzo civìlium o del Connine, basta leggere la citata sentenza del 14-47, ove dicesi del medesimo sili in Hcxtcrìo ti, Leonardi iuxta stratas publicus a tribus lateribus et rem lie-rcdwii bernarductii bcrurdi dominici. Qui, sebbene non si parli della Piazza del Mercato posta davanti al Palazzo, ci sembra chiaramente additata, nel quartiere (già sestiere) di San Leonardo, nelle tre strade pubbliche (in cui per brevità di dizione dev' esser compresa la suddetta Piazza) e nella proprietà (rem) privata, tutte condizioni che si verificano ancor oggi, 1' ubicazione del Palazzo comunale del secolo XV identica a quella dell'attuale edilìzio municipale. Detto degli usi, delle parti e della situazione del nostro Palazzo comunale, accenniamo ora alle sue vicende storiche. Noteremo in prima che all'epoca ili cui parliamo, questo edifizio non dovea essere antico, seppure non fu innalzato in quel torno: ciò argomentiamo dal non vederlo, pei documenti a noi noti, citato prima del secolo XV. Con maggiore probabilità poi pensiamo che nei secoli XIII e XIV il Comune teramano non avesse sede propria, giacché i maggiori atti comunali si compivano altrove. Così l'atto solenne dei 15 gennaio del 1287,' col quale gli abitanti di Pronto si sottoponevano alla giurisdizione della città di Teramo e a quella della Chiesa apriitina, fu rogato in pulatio domini Episcopi. Nò la cosa deve arrecar meraviglia, sapendo noi che il Comune allora da poco, cioè dalia concessione vescovile del 1207,5 avea acquistata vita sua propria; quindi non ancora avea provveduto alla sua residenza. Nello stesso modo più indietro1 abbiamo veduto che nel 1327 il Parlamento adunavasi nel Palazzo vescovile e, se vogliasi far va-
' A,). il nostro Comune leramoim, lJocum. n. Vili.
' Aj>. Jl'alma, HI. di Teramo, voi. II, pag. 10.