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Sugli statuti teramani del 1440

Francesco Savini
Tipografia di G. Barbera Firenze, 1889, pagine 238

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   196 l'AHTK X. EDILIZIA.
   Case private. — Di questo negli Statuti si tiene scarso discorso e tutto inteso a promuovere I' edificazione di nuove caso nella città poco meli clic deserta dall'antico incendio e dalle recenti distruzioni dei partiti cittadini. A tal fine le. nostre leggi stabilivano che il Giudice, appena entrato in ufficio, dovesse proporre al Consiglio comunale l'elezione ili sei uomini delle Ville di Teramo e poi indurre questi in tutt' i modi a costruirsi le case in città (I, 9). E, sempre per lo stesso fine, era vietato a chiunque l'abbattere le proprie caso, salvochè ciò non fosse necessario o per pagare le regio collette, o pel bisogno di fabbriche sacre, o finalmente per rifar più belle le case distrutte (IH, 12), Non liei-tanto, malgrado tutte queste provvide disposizioni, lo stato edilizio languì sempre in Teramo, ed anello oggi, quando la città va abbellendosi di nuove fabbriche, non va schiva da quell'aspetto ineschino che dovea risultare dallo scheletro delle antiche, il quale non hanno saputo o voluto distruggere i moderni architetti e gli attuali proprietari.
   Casareni. — Così dicevansi in Teramo, come abbiamo veduto più indietro,' quo' recinti di muro ove erano state o poteano di nuovo erigersi case. Il Comune per questi stabiliva che chi ne uvea in Terranova (v. qui dietro) ed altrove nella città, era tenuto a venderli a prezzo conveniente, a colui che ivi volesse innalzar case, purché non vi fabbricasse dentro il padrone, che dovea perciò dare un garante (IV, 14): e ciò, s'intende, sempre a scopo di promuòverò l'accrescimento della città. Si scorge anche da questa rubrica come la parte di essa, che allora più scarseggiava di case, era quella settentrionale detta Terrunuova e la quale tuttora abbonda più di orti che di edifizi.
   1 V. Glossario degli Statuti nella Parte Viti filologica alla voco