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Sugli statuti teramani del 1440

Francesco Savini
Tipografia di G. Barbera Firenze, 1889, pagine 238

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   CONCLUSIONE.
   la vita pubblica e privata. in teramo alla metà del secolo xv.
   Lo studio sugli Statuti teramani del 1440 fin qui condotto ci ha presentata la vita cittadina di quel tempo nel suo svolgimento ordinario: l'abbiamo vista difatti nel foro e nella piazza, nella chiesa e nella casa, nelle feste e ne' lutti, tra le arti e tra le industrie. E questi appunto sono i vari aspetti della vita intima delle città nel medio evo, che tanto interessano i presenti studiosi di quell' epoca. Ora noi in questa ultima parte del nostro lavoro vogliamo, a mo' di conclusione, cogliere quei diversi aspetti della vita cittadina, che nel corso del medesimo ci sono apparsi qua c là in una divisione troppo metodica, e, ravvivandoli nel loro quotidiano svolgimento sotto l'occhio del lettore, gli presenteremo il Teramano del secolo XV nelle sue diverse condizioni. Perciò vedremo l'operaio nel!' officina, il negoziante nelle botteghe, il magistrato nel Comune, il cittadino ne' patri Consigli e ne' pubblici uffici, il privato nella casa, il servo nelle sue incombenze, la donna, i tìgli di famiglia, l'uomo d'armi, il chierico ec., nelle loro varie occupazioni. E acciò poi la fantasia dello scrittore non balzi fuor de' limiti storici e 1' animo di chi legge si affidi alle asserzioni di quello, verremo raffor-