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Sugli statuti teramani del 1440

Francesco Savini
Tipografia di G. Barbera Firenze, 1889, pagine 238

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   I.A VITA TE1IAMANA NF.I. SECOLO XV. 219
   egli, clic mai non posa, si dà a verificare le spese che quella già nel primo mattino uvea fatto; essa però non avea potuto comprar la carne in quel dì di sabato, porcile le nostre domestiche leggi vietavano di venderla nei giorni di magro (IV, 103); avea invece preso dol buon pesce per un rotolo di quattro libbre (IV, 125), ch'era il peso assegnato a quella merce, e poi fatto sgozzare per la successiva domenica un agnello, sborsando al beccaio i quindici danari stabiliti dal Comune (IV, 112). Quindi torna tra le mura dei suoi padroni e, nel pai-suro innanzi al solito forno, paga per un tomolo di farina ridotto a pane i quattro denari che spettavano al fornaio (IV, 7i>).
   Intanto siamo usciti ed entrati nella casa del nostro buon padre di famiglia e la sua degna compagna non l'abbiamo veduta: ed a ragione, giacche ella, seguace della, vecchia massima romana : domi niunsit, lancivi foci/, non si fa troppo scorgere ed è sempre «al lavoro, ma piutrostnchò a quello della lana, all'altro delle calze, a cui, secondo la nostra viva tradizione, sempre attendevano le nostre antiche e, diciamolo pure, i nostri antichi. Vedete però caso strano; iu quella mattinala nostra tranquilla massaia trovavusi in grande agitazione; della quale certo non indovinerete la causa: s'era essa nella mattinata recata al Duomo, siccome al solito e. sentendosi un po'stanca, s'era adagiata nei grandi scanni, contro il divieto della leggo: il marito mogio mogio era perciò andato a pagare alla Gassa comunale la dovuta multa di sei danari (IV, :»!)). Egli, osservatore scrupoloso delle leggi patrie, ebbe di sì picciola cosa tanto disgusto, che, se non avesse avuta dinanzi a sè «lucila docile moglie, avrebbe ceduto all' ira e, usando della licenza accordatagli dagli Statuti, l'avrebbe battuta anche a sangue con fiislibits (III, 21). Ma in breve la tempesta si scilo e la donna tornò alla cucina, ove