in quel giorno uvea ila lavorare il doppio ilei solito; si trattava di annnanniro ad una famiglia ili parenti colpita da lutto il consueto pranzo, nuixa rtnìsnltilìmiis, che perciò tra noi dicesi tuttora ri,usui» (IV, , J7i. Più tardi dovea pure uscir di casa per accompagnare il cadavere di quel suo congiunto insino alla chiesa (I, :>(i), vestita a corrotto e, qua] parente, col capo scoverto e senza il solito velo (panila) che sempre le donne doveano portare in presenza dejjli uomini (IV, 12!)).
Se non che nella vita si avvicendano i lutti ed i tripudi e alla nostra madre-famiglia, passato appena il tempo del corrotto, accade di poter gioire per le nozze di una sua figliuola. Ella si pone- tosto all'opera e pensa prima alle spese; queste vuole gravino tutte sulla sua famiglia, e. fedele in ciò alle leggi patrie (IV. r4), non permette ad alcun parente di donare alla sposa neppure fazzoletti : il clic per altro non toglie che. si facciano alla medesima i soliti regali a tempo debito si dallo sposo che dai parenti, i quali poi no hanno lo scambio (piando la dolina va in casa del marito (IV, 5.>). Intanto la nostra buona madre si all'accenda per le botteghe della città e specialmente in quelle, degli orefici, ove compra alla figlia ghirlande pel capo, collane pel collo, anelli e cerchietti d'argento ornati di porte ed inoltre ima bollii cintura di cuoio, secondo usavasi allora, tempestata di borchie d'argento e di bei grani di porle e bada bene ne' saggiuoli dell' artefice che tutto 1' argento 11011 pesi più di una libbra e le perle non vadano oltre il peso di tre once (I, (i2). Tali gioielli fecero poi vaga mostra di sè e nel giorno che la sposa fu condotta all' altare e negli altri otto che seguirono alla festa (IV, ófi). la quale inoltre fu rallegrata dal solito pranzo nuziale in casa della sposa (IV. 54) e dagli altri due offerti dallo sposo il primo aiili amici ed il secondo, nel dì successivo, agli stretti