LA VITA TKKAMANA NBL SECOLO XV. 223
« ltobbatore, Furo, Fatarono ; va clic si impeccato, che ti vengha lo male (iella cadìa, che te venga l'antrace » ed altri complimenti allora in uso a Teramo (111,4). Non perciò era egli ingiusto co' suoi dipendenti, giacché dopo clic questi arcano dato sesto alle cose domestiche, riposto il colo ed il bregno (tino) nella cantina, serbati i coppi e i pinci (tegoli) noi magazzini (IV, 81) o falli altri servizi, il padrone ammetteva in loro lo svago di trarrò con la balestra nei larghi di Sant'Agostino, della Madonna e de'Cappuccini, ove era lontano il pericolo pe'passatili (111,22). Nei giorni ili festa inoltre dopo l'ora di (orza (ore 10 c mezzo del mattino) quando cerio arcano i servi già adempito ai doveri religiosi, concedeva loro il divertimento di giuo-care ai giuochi permessi iu quo' giorni (III, 28).
l'orò (pii non finivano le noie del nostro padre di famiglia, giacche avea anche, quelle edilizie impostegli dal Connine; cos'i dovea tenere nelle debite proporzioni le trusumu¦ ed i gaf'/u (tettoie), togliere i pogginoli e balconi (uiciiialia) che uscivano troppo fuori (IV, 6). Un giorno di venerdì ebbe molto da fare: le fosse del grano minacciando mina, dovè egli rifarvi sopra i cancelli e. ricovrirli di terra (IV, 13); più, essendo la dimane assegnata al mercato, fece spazzare la strada innanzi la sua casa vietando insieme ai suoi di gettar sozzure dalle logge e dalle porto (IV, 0) e chiudendo una rua aquaria, che, pel rigurgito dell'acqua, danneggiava la casa contigua (IV. 0). Un' altra opera gli restava a compire, ma la rimise al prossimo lunedì : essendo trascorsi i sci mesi accordati dalle leggi (IV. 22), dovea egli togliere dalla pubblica strada, alcuni materiali. che gli erano avanzati dalla costruzione, di una torre colombaia, uno di quegli edilizi che il uostro Magistrato promuoveva allora per I' utile od il decoro della città (IV, 22).