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Sugli statuti teramani del 1440

Francesco Savini
Tipografia di G. Barbera Firenze, 1889, pagine 238

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   APPENDICE.
   oboli statuti teramani del 1400.
   Il lettore, scorgendo alla conclusione, che dovreb-b'essere ultima, tener dietro ancora l'appendice, manderà il libro all'aria: e sia pur così. Noi però non abbiamo saputo resistere alla tentazione di compire P illustrazione del nostro Codice col riprodurre certe figure, che vedonsi disegnate a penna nei margini laterali del medesimo e che servono, sebbene rozzamente accennate, mirabilmente a fornirci un' idea precisa della forma di alcune suppellettili domestiche più allora in uso nella nostra città. Diciamo allora per analogia, giacche la forma de'caratteri di qualche parola scritta a costo della figura dalla stessa mano del disegnatore (siccome accade in quella del tomolo) ci fa credere che i disegni sieno stati fatti nel secolo XVI. Ma da una parte il veder questi accanto agli oggetti relativi e dall' altra il conoscere che, meno di un secolo dopo la compilazione degli Statuti, siffatti utensili erano press' a poco gli stessi, ci hanno indotto a considerare le nominate figure come riproduzioni di oggetti del Quattrocento. Per qualcuno di questi v* ha altresì una ragione speciale nella loro stessa forma. Così la misura dell'olio (fig. 3) ha le anse di foggia prettamente medioevale.'
   ' Notiamo ancora cho onesti oggetti sono oggi fuor d'uso, tianno la bilaucia o un po' nnclic il tomolo elio somiglia nella forma all' odierno ettolitro ed al tomolo clic (iimlcuno privatamento tuttora usa.