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Zecche e monete degli Abruzzi nei bassi tempi.
Illustrate e descritte
Vincenzo Lazari
Arnaldo Forni Editore, 1858, pagine 117

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   HANSO vie/or E/ DVX. Riaperta poscia da Gnaimario IV il 1018. tjuclla zecca fu attiva eziandio regnante il costui figliuolo Gi-solfo li, clic perdette la signoria nel 1075; essa però sopravvisse alla caduta del principato poiché, innalzala Salerno al grado di capitale del ducato di Puglia, e falla residenza di Roberto Guiscnrdo, del figliuolo Ruggeri e del nipote Guglielmo, vi si continuarono coniare fino agli ultimi anni del duodecimo secolo le monete dei conquistatori normanni.
   La repubblica greca di Napoli, la cui antichissima zecca, se aggiustiamo fede al Sanquinlino j, avrebbe riaperto verso il GC5 l'imperatore Costante II allorché passò per quella città movendo da Roma per Rencvenlo in Sicilia, ci mostra le sue monete autonome col san Gennaro e con epigrafi greche, d'epoca affatto incerta. Gli è verosimile che il duca e vescovo Stefano I, che la governò per treni'anni dal 758 in poi, meglio che Stefano II che pochi mesi la resse neh" 821, quelle vi facesse coniare che porgono le sigle s e T a'lali della croce ni rovescio del consueto busto di san Gennaro. Havvcnc altresì ù" improntale dal vescovo e duca Alanasio, altre dall' impera loro Basilio I, quando negli anni 884 le sue Iruppe -liberarono il territorio napoletano dalla irruzione dei saraceni, allrc da ultimo colla imagine di Sergio IV, seppure ad uno de' tre successivi omonimi piullosto non si convengano. Chiusa colla conquista normanna il 1150, questa zecca stelle probabilmente inattiva quanto durarono le dinastie normanna e sveva, fino a che nel 1278 Carlo I di Angiò, Irasferila a Napoli la sua sede per provedere più da vicino agl'interessi dei guelfi, la riaprì, chiamandovi gli artefici di Brindisi e di Messina, e in breve salì essa in rinomanza fra le precipue d'Italia, e rimase nel corso dei tempi la sola del regno.
   S'involgono nelle maggiori inccrlczze le origini e le vicende della zecca di Capua, della quale si conoscono monete
   I Delle Muiiele dell' imperatore (ìiustinùiwi IL iit'llr Menim-in delle Jì. Acctirìenila di Torino. Serio II, voi. Vili, 18-10.

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