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Zecche e monete degli Abruzzi nei bassi tempi.
Illustrate e descritte
Vincenzo Lazari
Arnaldo Forni Editore, 1858, pagine 117

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Giovanna II, mi rimane ancora da riportare il diploma 6 gen-najo 1435, con cui la regina reca alcune riforme nel personale addello alla zecca dell' Aquila, prescrivendo la elezione di quattro probi cittadini che debbano provedere ali' assaggio dèi metalli, e in un medesimo determina le specie che doveano ivi coniarsi, vale a dire :
   Mezzi carlini, da due celle o da tre bolognini. Quartaroli, sotto il qual nome s'intendono le celle, quarte parli del carlino.
   Bolognini, o sesti di carlino ; luti' e tre le specie alla bontà di once 10 per libbra.
   Quattrini, alla bontà di once 1 Va, e al taglio di pezzi 52 per oncia, vale a dire del peso di acini 18 3/4 ciascuno.
   Denari di tal mistura che avessero mezz' oncia di argento in 11 Va di rame, e di tal peso che un' oncia ne desse 60, cioè di acini 10 l'uno.
   Ecco-il tenore della regia ordinanza: Universitati civitatis nostre Aquile exponenti, quod in moneta bolegninorum, que spenditur in partibus Aprutinis, multa eveniunt incommoda, ex quo moneta ipsa non est debita, et proportionalis ponderis et bonttatis, propterea supplicant eis concedi siclampro annis tribus, in qua cudantur medii carleni, quartaroli, boligncni, quaterni et denarii minute monete, facultasproutpetunt, dum-modo sint ponderis et bonitatis, et in qualibet libra (mediorum aarlenorum, quartarolorum et bolignenorum) sint de argento fino uncie decem et de ere uncie due ; et moneta quaternorum de argento et ere, in quibus sint de argento fino in pondcre un-cia una et media, et de ere uncie decem et media, et per unciam ponderis sint triginta duo ; moneta parvulorum in quibus prò qualibet libra sii de argento fino dimidia uncia et de ere sint uncie undecim et media, et per unciam ponderis sint in minuto sexaginta. Volumus insuper quod per commune et univcrsitatem diete civitatis Aquile eligi debeant quatuor probi viri suffìcientes et leyales super assadio, et probandarum ìiumetarum, sino quibus magistcr stole inibì per nos constiti!-

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